«Abbiamo capito che l’idea della proprietà era diversa rispetto alla mia. Il presidente pensava che fosse meglio andare a destra, io invece a sinistra». Una frecciatina che arriva da Ramon Monchi, nel giorno della sua presentazione a Siviglia. Il Monchi-bis, nella città iberica, è appena ricominciato, ma le scorie con la Roma persistono.
Il destinatario? James Pallotta. Un addio contestato, quello di Monchi, ma acclamato dai tifosi: le incomprensioni con il d.s. erano tante. E, difatti, non si è fatta attendere la replica di Pallotta, che ha sostenuto:
Mi fa piacere sapere che Monchi non avrebbe mai voluto fallire a Roma, ma voglio fare chiarezza su alcune cose. Fin dal primo momento, sono stato molto chiaro sulla direzione che dovevamo intraprendere ed è questo il motivo per cui abbiamo speso tanti soldi per portare Monchi da noi. Ho da subito detto che avrei voluto allenatori di primo livello, preparatori di primo livello, staff medico di primo livello, addetti allo scouting di primo livello, assieme a un’organizzazione calcistica di primo livello. Ho consegnato a Monchi le chiavi per dar vita a tutto questo. Gli ho dato il pieno controllo per ingaggiare l’allenatore che voleva, per assumere i collaboratori tecnici e i preparatori, per gestire lo scouting e per acquistare i giocatori che preferiva. Guardando i risultati e le nostre prestazioni, è chiaro che questo non abbia funzionato
This post was last modified on 18 Marzo 2019
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