Dopo le ultime partite disputatesi ieri nella fase a girone, le squadre rimaste a contendersi la vittoria negli europei under 21 sono rimaste in quattro: Spagna, Inghilterra, Italia e Germania. La nuova formula a tre gironi ha obbligato le squadre a vincere ogni partita per essere sicuri del primo posto e non dover rincorrere la speranza di rientrare come miglior seconda: se questo ha causato, da una parte, partite come Portogallo-Macedonia, in cui i lusitani erano chiamati a dover segnare una valanga di gol (tralasciando tra l’altro la parte difensiva), dall’altra abbiamo visto come la Germania, battuta ieri sera 1-0 dall’Italia, si sia messa a “ragionare” su chi fosse meglio affrontare in semifinale, dato che la vittoria della Danimarca sulla Repubblica Ceca le permetteva questi calcoli.
Tre gironi per 18 partite totali, andiamo a vedere cosa ci è piaciuto di più e cosa, invece, non ci è andato giù, di questi europei under 21 polacchi.
Le partite di questo girone sono state caratterizzate dai ritmi molto bassi e dalla pochezza di azioni offensive: le squadre che si sono affrontate sono scese in campo sempre abbastanza molli, senza mai aggredire troppo l’avversario, causando alla fine delle partite molto noiose. L’Inghilterra, senza stupire, senza lode né infamia, si porta a casa il primo posto facendo il minimo indispensabile: pochi gol presi, tanti sbagli nella costruzione del gioco, ma abbastanza reti segnate per vincere due partite su tre. L’unico pareggio arriva con la Svezia, una delle più grandi delusioni: la campione in carica gioca bene solo la gara inaugurale con gli inglesi, ma dopo aver fallito il rigore con Wahlqvist (goffo pallonetto parato facilmente da Pickford), la Svezia si elimina da sola, di fatto non giocando le due partite rimaste. La sorpresa è senza dubbio la Slovacchia, che approfitta del momento no svedese e se la mangia senza tregua con il netto 3-0 nell’ultima partita. Ha alternato momenti bui a grandi giocate, frutto di tecnica, agonismo e rabbia: sarebbe stato curioso vederla in semifinale. Infine la Polonia: da una padrona di casa ci si aspetta sempre qualcosa, ma i polacchi, orfani tra l’altro di Milik e Zieliński, palesano in ogni partita la loro manifesta inferiorità.
La Spagna doveva essere la favorita alla vittoria finale e doveva vincere tutte le partite. Per ora ci sta riuscendo: è l’unica ad aver azzeccato il tre su tre, con nove reti messe a segno e solo una subita. Mai hanno dato l’impressione di poter perdere una partita, hanno sempre giocato con tranquillità, seguendo quello che ormai è il loro dogma da dieci anni: tanto possesso palla, tanto fraseggio e inserimenti. Ma c’è anche da dire che con questo Asensio (capocannoniere), Deulofeu e Saúl Ñíguez, le cose sembrano davvero più facili. Ne sa qualcosa il Portogallo, che ha provato in tutti i modi a scalfirla, riuscendo anche a schiacciarla, per vari tratti dell’incontro, nella loro metà campo, ma il fortino spagnolo ha resistito. Dovevano fare la goleada contro la povera Macedonia per sperare di arrivare come migliore seconda (e forse se lo sarebbero pure meritato) ma non ci sono riusciti: una buonissima nazionale, ma incompiuta. Poco da dire sulle altre due: la Serbia ha giocato ogni partita con enorme sufficienza, quasi come se non vedesse l’ora di andare in vacanza, mentre la Macedonia, paradossalmente, ha giocato la sua miglior partita nella sconfitta per 5-0 contro la Spagna, quando, nonostante il passivo, ha continuato ad attaccare. Nelle altre due invece è rimasta abulica e passiva per l’80% del tempo, svegliandosi solo quando la rabbia lo richiedeva.
L’Italia arrivava a questo europeo con grandi aspettative: le partite giocate dimostrano che gli azzurri sono una buona squadra, ma gli enormi complimenti fatti dopo la vittoria con la Danimarca vanno decisamente ridimensionati. La difesa non è apparsa sempre formidabile, e la sconfitta con la Repubblica Ceca ha messo in mostra tutti i limiti della rosa di Di Biagio. Ciò nonostante, ieri la grande partita con la Germania, e il nuovo metodo di gioco, sembra possano dare nuova linfa agli azzurri, che non godono di grande tenuta fisica. In questo gruppo c’è la miglior seconda, ovvero la Germania, che ha schiacciato senza tanti problemi Repubblica Ceca e Danimarca, andando poi a “riposarsi” con l’Italia, senza sforzarsi più di tanto (ma facendo notare come, quando Dahoud e Arnold sono annullati, e il povero Meyer viene costretto a correre tanto, e a vuoto, la squadra sia davvero battibile). A riprova che questo era senz’altro il girone più equilibrato e combattuto, la vittoria di ieri sera della Danimarca, che ha vinto giocando una gara di grande rabbia e convinzione contro una Repubblica Ceca domata solo nel finale. Due squadre in grado di vincere, ma anche perdere, contro chiunque, rappresentando una mina vagante contro cui poteva essere facile scottarsi.
La sconfitta rischia di essere fatale, per quella che sarà la scelta sotto Natale di…
Torna a parlare Roberto Mancini, l'ex CT della Nazionale italiana, ma pure dell'Arabia Saudita, che…
Brutte notizie per la Juventus e vengono tirate fuori, nella rivelazione ai microfoni di Dazn,…
È davvero finita per Milan Skriniar al PSG, nell'annuncio arrivato in serata, prima della Coppa…
L'Italia intera sta aspettando con il fiato sospeso le novità che possono arrivare in merito…
Il Milan sta vivendo un momento delicato, ma quanto riferito ha fortemente colpito l'intero ambiente…