Un’Italia diesel, che parte piano per non andare fuori giri subito; graziata dal guardalinee dopo il gol annullato a Stark, che ha gelato Di Biagio e i suoi, gli azzurri riprendono coraggio e cominciano ad imporre il loro gioco, annullando le fonti di gioco Dahoud e Arnold, costringendo il povero Meyer a corse in lungo e in largo, senza però trovare il bandolo della matassa. Dopo il gol di Bernardeschi, è una corsa al novantesimo minuto: la Germania non affonda più di tanto (felice del suo secondo posto?), l’Italia soffre sia in attacco che in difesa, quando quelle poche volte che i tedeschi si fanno sentire avanti. Dall’altra parte, la Danimarca da spettacolo e la povera Repubblica Ceca smette di spaventare quando subisce il quarto gol. La festa può iniziare: ora ci attende la Spagna.
DONNARUMMA 6: non viene cercato molto, per sua fortuna, ma le poche volte che viene chiamato in causa dà sicurezza.
CONTI 6: alterna errori marchiani a recuperi strepitosi: è una croce e delizia nel primo tempo, nel secondo riesce ad avere più tranquillità.
CALDARA 6: un po’ in difficoltà sulle palle alte, riesce a far galleggiare la barca. Vicino allo straordinario gol nel primo tempo: lo avesse messo dentro sarebbe stato idolatrato nei secoli dei secoli.
RUGANI 6: dà più sicurezza rispetto alla partita con la Repubblica Ceca; per quanto fanno i tedeschi, basta e avanza.
BARRECA 6,5: lo possiamo ammirare per tutti i novanta minuti correre come un forsennato sulla fascia sinistra, spesso mettendo interessanti cross nel mezzo, soprattutto nel primo tempo. Una gara da stantuffo.
BENASSI 6,5: quello meno in evidenza rispetto alla grandiosa prova offerta dai suoi compagni di reparto, il capitano da sicurezza in chiusura e in impostazione di gioco, specie dopo la mezz’ora di gioco.
PELLEGRINI 7: dalle parti di Roma si stanno sfregando le mani a pensare che un giocatore così giovane e forte sia tornato all’ovile. Suo il recupero palla che fa nascere il gol vittoria, a coronare una gara al limite della perfezione.
GAGLIARDINI 7,5: impeccabile: dopo le critiche piovutegli dopo l’ultima partita, il giovane interista annulla completamente il gioco tedesco, chiudendo ogni spazio, senza paura e con grande personalità.
CHIESA 7: il dibattito su chi sia il miglior Federico nella Fiorentina continua ancora. Corre come un dannato senza mai fermarsi, solo Di Biagio gli dà lo stop quando lo sostituisce con Petagna. (78′ PETAGNA S.V)
BERNARDESCHI 7: deve ricoprire il ruolo di punta centrale, non lo ha mai fatto in nazionale: esegue alla perfezione quallo che gli chiede Di Biagio, ovvero non dare mai punti di riferimento, scambiandosi continuamente con Chiesa e Berardi. Il gol trascina la nazionale alle semifinali.
BERARDI 6,5: lo si vede a tratti, quando spaventa la difesa teutonica con qualche tiro che sfiora il palo. Sarà difficile sostituirlo nelle semifinali, visto che, diffidato, le salterà. (85′ LOCATELLI S.V)
This post was last modified on 24 Giugno 2017
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