Cos’è il senso dell’appartenenza? Cosa significa essere a guardia di una fede, cosa significa difendere i colori della propria città? Sono tutti quesiti che, chi si pone, non ha idea di cosa significhi tifare. Quando tifi per una squadra devi difenderla, devi valorizzarla, esportarla, far sì che la tua sia la più amata. Esattamente ciò che fanno i padri di famiglia quando i pargoli, incapaci di intendere e di volere, vengono sommersi di ciucci, pupazzi e quant’altro li richiami alla squadra del cuore: quella che porta la tua fede in giro per il paese, a farti sognare, o disperare. Ma quando è la tua stessa società a tradirti, come ci si muove?
Nell’ultimo turno di campionato si è giocato Chievo-Torino, anche se era difficile riconoscerle, dato che erano vestite interamente di bianco (Chievo) e di blu (Torino). Il marketing, la ricerca stilistica e la malsana voglia di creare oggetti da collezione finiscono sempre più spesso con il partorire dei veri e propri mostri, capaci di inorridire ogni singolo esteta calcistico, incapace di riconoscersi in quella maglia e in quei colori. Mode che hanno preso piede negli anni ’90, quando i gusti, in fatto di abiti, erano tutt’altro che squisiti: aborti sconclusionati, deleterie fantasie e accozzaglie di colori facevano la felicità degli oculisti, che troppo spesso si ritrovavano clienti convinti di essere daltonici dopo aver visto le partite. A farne le spese erano soprattutto i portieri, “liberi” di poter indossare qualsiasi colore.
Negli ultimi anni il design si è raffinato, andando a cercare linee più pulite e scorrevoli. Ma in certi casi, il risultato non riesce a cambiare: spesso si va addirittura a svilire l’identità del club, andando a creare mostri sartoriali che, magari non sono così brutti nè da vedere, nè da indossare (i gusti son gusti!) ma che ledono ed offendono quella che è la storia della squadra, che non può e non deve essere dimenticata.
In questa gallery “celebriamo” quelle che, a nostro sindacabile giudizio, sono apparse le dieci maglie più inutili della storia, quelle create senza motivo, senza logica. Maglie inutili, per l’appunto, che qualche collezionista conserva gelosamente e a caro prezzo, ma senza la paura che qualcuno le possa indossare: nessun tifoso oserebbe inzuppare il proprio orgoglio in quei disastri.
This post was last modified on 24 Aprile 2017
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