John Alberto Fernando Andres Luigi Olof Guidetti. Lecito chiedersi quanto sia lungo il codice fiscale, o cosa sia successo nel momento in cui mamma e papà dovevano scegliere il nome: “Chiamiamolo John, no Olof, no Luigi… ma perché non ce li mettiamo tutti?” ed eccoci qua. Per fortuna ha deciso di renderci le cose più semplici, e di chiamarsi semplicemente John.
JOHNNY G, WOULD YOU MARRY ME?
Una dj lo vuole tutto per sè, e per farlo ha pubblicato una canzone in cui dichiara il suo amore in un appello chiaro e semplice: vuoi sposarmi? Altri ricordano un passato in cui si diceva che questo ragazzo aveva tutto per diventare il nuovo Ibrahimović, o che un signore con tutti quei nomi lì non ha niente di svedese se non il luogo comune: alto, biondo e con gli occhi azzurri.
SEGNA IN TUTTA EUROPA
John Guidetti ha avuto un impatto devastante nel mondo del calcio, facendo sgranare gli occhi agli osservatori: fisico prprompente, carattere forte come il suo carisma, e uno spiccato senso del gol. Sempre con la valigia in mano, da bambino si trasferisce dalla Svezia al Kenya (non propriamente la patria del calcio) per poi tornare a Brommapojkarna (classico nome svedese) fino alla chiamata che cambierà la sua vita: il Manchester City. In quegli anni il City stava passando da squadra normale (e anche un po’ sfigata, vedasi film epici come Jimmy Grimble) agli sceicchi, ai milioni che comprano tutto e ad un futuro auspicabilmente florido. Giocherà solamente una gara ufficiale con i citizens, ma verrà dato in prestito a Brommapojkarna, Burnley, Stoke City, Feyenoord e Celtic.
GIOIE
In Olanda coglierà la sua annata migliore, 20 gol in 23 presenze, quasi un gol a partita. Un altro momento in cui passa alla ribalta arriverà quando la Svezia under 21 conquista (con grande sorpresa di tutti) l’europeo del 2015: non ci sono grandi giocatori in quella squadra, e il gioco non è chissà cosa, ma con una difesa granitica e i suoi gol la strada al successo è spianata. Nello stesso anno vince con il Celtic il campionato e la coppa di Scozia. L’anno dopo verrà convocato agli europei di Francia con la nazionale maggiore, per fare il compagno di reparto di quello Zlatan Ibrahimović a cui tanti lo paragonano (anche se giocherà di più Berg in attacco).
DOLORI
Nella sua giovane carriera, il povero John ha all’attivo quasi 450 giorni fuori dai campi per infortunio, praticamente un anno e mezzo. Nel 2012 è un insolito virus al sistema nervoso che lo tiene fuori per ben nove mesi, poi sarà la volta del ginocchio, che nella stagione successiva lo metterà ko per sei mesi. Infortuni di un certo livello a poco più di vent’anni, che limitano la crescita esponenziale del ragazzo e l’interesse dei grandi club (anche per questo nel City non tocca mai il pallone).
… E SPAGNA
Il Celta Vigo lo acquista dopo la vittoria svedese all’europeo 2015: in lui vede un grande affare a basso costo: la prima stagione si conclude con 12 reti sparse tra campionato, coppe nazionali ed Europa League; quest’anno siamo a otto. Nell’ultima partita di Europa League (3-2 contro il Genk) è tornato a far parlare di sé con un gol dal limite dell’area e soprattutto con il tacco che lancia Pione Sisto a segnare il pareggio. Si fatica a riconoscerlo con quella pelata, si parla della sua grande partita dopo esser stato tre settimane fuori per un altro infortunio al ginocchio, e per essere sceso in campo con un solo allenamento sulle gambe. Il paragone con Ibra è ancora difficile da reggere, i suoi 25 anni possono ancora dargli molto, più di quanto fatto vedere, più di quanto ci si aspettava. Auguri John!
This post was last modified on 16 Aprile 2017