Gianluca Scamacca, occhio al fenomeno! – Mentre tutti festeggiavano il capodanno sotto a fuochi d’artificio colorati pensando al pranzo del primo dell’anno, c’era una signora in sala parto che aspettava di dare alla luce un bambino. Quel bambino nacque il primo dell’anno per la felicità della sua famiglia e di tutti i cari presenti pronti a dover far fronte all’ennesimo disegno che la vita ci propone ogni qual volta viene alla luce un bambino. Quel pargolo che nacque il primo gennaio del 1999 si chiamava Gianluca e forse, già nella pancia della mamma, si divertiva a volteggiare con il cordone ombelicale alla ricerca di qualcosa da colpire con i piedi.
Con il tempo Gianluca capì che il calcio poteva diventare parte della sua vita e, seppur con una breve parentesi nella società Lazio, inizia a conoscere il calcio vero nelle giovanili della società Capitolina della A.S. Roma. Il suo mister, Roberto Muzzi, intravedeva in lui grosse doti anche aiutate dal suo fisico bestiale.
Il ragazzo cresceva anno dopo anno e il suo ruolo, quello di punta centrale, ne ampliava le caratteristiche in campo. Colpi di testa, sponde, gol e progressioni degne di un calciatore professionista fecero capire al giovane che forse, seppur così giovane, era ora di cambiare aria e tentare una nuova esperienza. Così fece e a soli 16 anni andò in Olanda, accettando la corte del PSV Eindhoven.
Nella società del patron Squinzi in questi anni sono stati acquistati e valorizzati numerosi giovani italiani e molto spesso in campo gli 11 titolari corrispondevano a 11 giocatori nati nel nostro paese.
Pellegrini, Politano, Dell’Orco i giovani più interessanti… Berardi la conferma dei progetti dorati di questa società. Acerbi un punto fermo della difesa ormai da anni.
Nella primavera del Sassuolo il giovane Gianluca è divenuto ben presto un punto fermo facendo a suon di reti conquistare il torneo di Viareggio per la prima volta nella storia al Sassuolo. Sua la rete decisiva ai calci di rigore contro l’Empoli e sempre sue sono stati le reti che hanno trascinato il Sassuolo verso questo importante trofeo a livello giovanile.
Il giovane che tutti paragonano a Ibrahimovic per le sue movenze in campo e per la sua cattiveria agonistica è ancora molto giovane e ha dalla sua parte il tempo ma soprattutto i sogni che, sin da quando era nella pancia della mamma, già prendevano la forma di quel pallone che continua ad insaccare inesorabilmente alle spalle dei portieri avversari.
G.W. Goethe diceva: “Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia”.
Gianluca ha cominciato appena nato e non ha intenzione di smettere.
Emanuele Giubilei
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