Ultimo aggiornamento 26 Marzo 2017 23:30 di admin
Ci sono bambini che da piccoli amano tuffarsi a terra, giocare con le costruzioni cercando di ergere grazie all’immaginazione torri sempre più alte. Ci sono altri bambini che dentro casa con la palla di spugna distruggono tutto ciò che un genitore non vorrebbe mai veder frantumarsi in mille pezzi: quadri, bicchieri, piatti e vetrine che fanno da scudo a quei mobili conservati nel tempo. Con il passare del tempo nella mente del piccolo rimane quel ricordo indelebile e nel veder trascorrere il tempo decide di recarsi nella squadra della città per potersi allenare e fare sport con gli amichetti sotto l’attenta guida del papà che lo accompagna e della povera mamma che, in cuor suo, sa che i panni da lavare saranno sempre più. I bimbi si dividono in squadre e quell’immensa porta fa breccia nei cuori di quei pulcini che si dividono in due categorie: chi vuole far gol e chi vuole evitare che gli altri facciano gol. Nelle giovanili dello Schalke un bambino biondo con gli occhi di ghiaccio decise di far parte della seconda categoria e da lì nessuno lo tolse più.
Con gli anni il suo fisico crebbe così come crebbe anche la sua voglia di calcio e la sua passione irrefrenabile per quella divisa da portiere che mai lo vedeva assente dai campi. Parate miracolose accompagnate anche da uno stile e da un’interpretazione del ruolo del portiere tutt’altro che scontata: questo ragazzo sapeva usare anche molto bene i piedi tanto da poter fungere all’occorrenza anche da libero nel momento in cui tutta la squadra si spingeva in avanti alla ricerca di azioni colorate di gloria.
MANUEL IDOLO DELLA SUA GENTE
Quel portiere di nome Manuel nella squadra della sua Gelsenkirchen divenne un idolo e ben presto arrivò in prima squadra indossandone anche la fascia di capitano. La gloria e l’amore della gente era tutto per lui, in lui tutti si rispecchiavano poiché quel giovane dallo sguardo di ghiaccio rendeva sicuri loro e tutto il reparto difensivo. Dal 2005 al 2011 collezionò 156 presenze subendo 154 reti, una media impressionante che segnava meno di un gol a partita subito. Sul giovane sempre più forte e sempre più idolo della città mise gli occhi il Bayern Monaco e, ai continui rumors che lo vedevano vicino alla nemica storica dello Schalke rispose: “Ho ancora parecchi anni di contratto con lo Schalke, e non ho intenzione di muovermi. Il Bayern, in questo momento, non è un’ipotesi che prendo in considerazione”.
LA CESSIONE AL MONACO E I PRIMI PROBLEMI
Tra il dire ed il fare però, come si suol dire c’è di mezzo il mare ed il giovane appena due anni dopo andò proprio dai bavaresi per 30 milioni di euro. I suoi ex tifosi non la presero affatto bene e addirittura simularono l’impiccagione di un manichino a suo nome con la maglia del Bayern. I tifosi del Bayern non furono da meno: intimarono a Neuer il rispetto di una serie di regole fra cui il divieto di cantare l’inno del Bayern, di baciare la maglia e di avvicinarsi alla curva sud dell’Allianz Arena.
Quel ragazzo che da giovane sognava un futuro da portiere e che crebbe nella squadra della sua città ora aveva preso un’altra strada, la carriera e la crescita professionale vennero preferiti a quella fascia da capitano e all’amore di coloro che lo avevano visto crescere. La vita è fatta di scelte e Manuel decise di affrontare le difficoltà a petto in fuori come usava affrontare gli avversari nelle sue uscite fuori dall’aria di rigore.
IL TEMPO PORTA LA GLORIA
Il tempo cura tutto, ed anche in questo caso a suon di prestazioni positive Neuer non solo si è letteralmente impossessato dei cuori dei suoi nuovi tifosi di cui difende la porta con orgoglio e coraggio dal 2011 ma ha anche blindato la porta della Nazionale Tedesca che da Oliver Khan, anche’esso portiere a suo tempo del Bayern Monaco, non aveva più trovato un degno erede. Con il Bayern si sta consacrando forse, dopo Buffon, il portiere più forte attualmente in carriera. Fisico, reattività nonostante la sua stazza, piedi e senso della posizione fanno di lui un portiere completo. Dal 2011 ad oggi con la maglia del Bayern ha collezionato 181 presenze subendo 105 reti.
Emily Dickinson diceva: “La gioia è come il volo“; Manuel che oggi compie 31 anni iniziò a volare sin da piccolo prima con la fantasia e poi con dei guanti sulle mani ed è per questo che nei suoi occhi di ghiaccio si legge da sempre una felicità immensa.
Buon compleanno.
Emanuele Giubilei