Dorian Gray arrivò a vendersi l’anima pur di rimanere giovane, peccato che fosse una di quelle storie fantastiche, impossibili da riprodurre nella vita reale. Nella vita reale arrivi ad un certo punto in cui devi fare i conti con gli
Oggi è il compleanno di un giocatore che illuminò i nostri occhi con le sue giocate e con i suoi sorrisi, con quei suoi denti disordinati che trasmettevano caos. Il caos che rimbombava nelle teste dei difensori avversari quando questo talento aveva il pallone tra le gambe che, molto spesso, era impossibile da togliergli. Ronaldo de Assis Moreira, per tutti Ronaldinho, oggi compie 37 anni.
LA CARRIERA DEL GAUCHO
Inizia a giocare con il Gremio, squadra brasiliana, e lì iniziarono ad intravedersi le sue immense doti da calciatore. Tiri, dribbling associati a una velocità impressionante, in quelle stagione collezionò un bottino di 105 presenze condite da 55 reti. Con la maglia della squadra brasiliana vinse 1 campionato G
Ebbe la meglio il Barcellona che lo pagò 30 milioni. Soldi ben spesi considerando che con la maglia del Barça disputò 207 partite segnando la bellezza di 94 reti vincendo 2 campionati,2 supercoppe Spagnole e una Champions League.
Il 15 luglio 2008 il Milan del presidente Berlusconi riesce a convincere il talento ormai nel pieno della sua maturità calcistica a trasferirsi a Milano, sponda Milan. Venne accolto da tantissimi tifosi in enfasi , numero 80 sulle spalle e tanta voglia di dimostrare il suo calcio. Ebbe un impatto positivo sul nostro calcio che ogni qual volta questo fuoriclasse riusciva a creare magie, rimaneva a bocca aperta nell’osservarle. In 3 stagioni, 95 presenze e 26 reti.
RETI DIVENUTE STORIA
Segnò reti favolose ed importanti. Chi di voi ha il coraggio di dimenticare il suo gol di esterno punta dopo aver effettuato finte ubriacanti utilizzando il solo movimento del busto? Impressionante. Si giocava Chelsea-Barce
IL PALLONE D’ORO E LA FINE DELLA CARRIERA
Qui si parla di un giocatore tipicamente brasiliano, sempre c
Quando si ricorda un calciatore di questo tipo, vengono le lacrime agli occhi. Lui venne chiamato Ronaldinho perché era il più piccolo dei suoi amici quando giocava nelle strade di Rio. Noi che lo abbiamo visto giocare ed amato come solo i folli amano la loro pazzia, possiamo dire di aver visto forse uno dei giocatori più grandi di sempre, con il pallone che si poneva sempre tra un sogno e un sorriso.
Albert Einstein diceva: “La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto“; Ronaldinho l’immaginazione la sapeva usare veramente bene.
Tanti auguri campione.
Emanuele Giubilei
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