“Torino, amico mio, è una scoperta capitale… sono di buon umore e lavoro dal mattino alla sera. Un piccolo pamphlet di argomento musicale mi tiene occupate le mani. Mangio come un dio, riesco a dormire nonostante il rumore delle carrozze che passano di notte“.
(Friedrich Nietzsche)
Come diceva Nietzsche questa città è una scoperta, un qualcosa da vivere ad occhi chiusi per poterne immaginare i colori ancora socchiusi nelle grigie mattine di inverno. Una città antica e piena di storia dove ci si sente come a casa. Il museo Egizio lascia presagire che qualcosa possa esser fermato, che il tempo possa rievocare ricordi che solo delle bende impolverate di storia possono coprire. La Sacra Sindone, sita nel Duomo della città, può lasciare spazio alla preghiera e al sollievo, vedendo e provando ad ascoltare il cuore che piange misericordia e amore.
IL GALLO DI TORINO
Questa città vede dalla sua parte storia e religione,
La città di Torino prima di questo ragazzone di Calcinate, vide indossare e amare la maglia granata da uno ragazzo dagli occhi azzurri come il cielo che spesso a Torino, causa foschia, non si riesce ad ammirare totalmente. Nelle pupille del ragazzo giunto a Torino tramite Juventus (nella quale non disputò nemmeno una partita nella massima serie), si ritrovò il peso dell’attacco tutto sulle sue spalle e non deluse le aspettative.
CIRO E QUELLA VOGLIA MATTA DI TORO
Parliamo di Ciro Immobile. Nel primo
Oggi alla Lazio, si è ripreso con gli interessi tutto ciò che non è riuscito a fare negli anni passati e Ciro, ieri alla sedicesima rete stagionale, continua a stupire e a far innamorare i suoi nuovi tifosi Laziali.
MISTER VENTURA E LA NAZIONALE DEL FUTURO
Sia Belotti che Immobile al Torino furono valorizzati e allenati da Ventura che li rese delle vere e proprie macchine da guerra. Il primo, dopo aver vestito con entusiasmo la maglia del Palermo, da giovane promessa quale era, riuscì nella sua prima stagione granata a mettere a segno 12 reti in 35 gare, mentre il secondo riuscì a tornare quell’attaccante micidiale che fece innamorare tutta Pescara.
Oggi Ventura allena la Nazionale Italiana e conosce a memoria i suoi due ragazzi, che ormai hanno consolidato a suon di reti e prestazioni i loro cuori e i loro pensieri riuscendo a convincersi, sempre di più, che nel loro futuro e nel futuro della Nazionale Italiana possa esserci uno spazio importante.
Luigi Pirandello si lasciò sfuggire: “Ah, ricordo un tramonto a Torino, nei primi mesi di quella mia nuova vita, sul Lungo Po … l’aria era di una trasparenza meravigliosa; tutte le cose in ombra parevano smaltate in quella limpidezza”.
Ciro, Andrea.. adesso tocca a voi farci respirare aria nuova.
Emanuele Giubilei
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