LA SCELTA DI PREZIOSI
Nel corso della serata di ieri è arrivata l’ufficialità, Andrea Mandorlini è il nuovo allenatore del Genoa. La debacle di Pescara si è rivelata fatale per Juric che fino ad ora aveva raccolto solamente 25 punti in 25 giornate, rendendo il Grifone ormai allergico alla vittoria. Le dichiarazioni di Preziosi nella scorsa settimana avevano reso l’idea di un ultimatum per il croato : “nessuno può godere di una fiducia
incondizionata”.
I tifosi Genoani sembrano però stufi delle dichiarazioni del loro presidente che aveva anche annunciato l’intenzione di non indebolire l’organico nel mercato di gennaio trovandosi poi orfani di pezzi pregiati come Rincon, Pavoletti e Ocampos non rimpiazzati a dovere. La colpa, secondo la curva, ricadrebbe unicamente sul numero 1 della società che riempirebbe il popolo di grandi aspettative salvo poi smembrare la squadra ogni sei mesi attribuendo agli allenatori tutte le responsabilità dei risultati.
PASSATO DORIANO, GIUSTO O SBAGLIATO?
La scelta di Mandorlini è poi, sempre ad opinione dei tifosi, l’ennesimo buco nell’acqua di un progetto che sembra sempre mirare verso il basso. Lo scetticismo verso il tecnico è legato agli ultimi risultati sulla panchina dell’Hellas Verona e alla sua ammirazione verso l’ambiente doriano, mai nascosta nelle sue dichiarazioni. Il suo storico assistente Enrico Nicolini ha infatti rifiutato, per la prima volta in carriera, di seguirlo in questa esperienza perché troppo legato ai blucerchiati per il suo passato da giocatore e da grande tifoso.
In uno sport come il calcio, dove le forti emozioni e i sentimenti sono una componente fondamentale, è sempre difficile scindere la figura del professionista da quella del tifoso, perché nella maggior parte dei casi queste sono legate. Anche in un ambiente sempre più governato da soldi ed interessi la fede sembra ancora contare, forse perché è nella natura dell’uomo cercare degli ideali dietro agli obiettivi che persegue. Le opinioni a tal proposito sembrano quindi ben distinte: se da un lato Preziosi si affida alla figura di professionista serio di Mandorlini anche in un momento così delicato, dall’altro i tifosi sostengono che la passione e le motivazioni siano il motore di tutto il mondo del calcio.
LE IDEE DI MANDORLINI
Il nuovo allenatore sembra però intenzionato a proseguire per la sua strada senza farsi condizionare dalle opinioni della tifoseria e ad infondere il proprio credo tattico alla squadra. 4-3-3 e 4-4-2 le armi più utilizzate del tecnico di Ravenna, la prima pare però quella più congeniale a questo Genoa. Se a Verona il punto di riferimento dell’attacco era un esperto Luca Toni assistito da Iturbe e uno tra Jankovic e Juanito Gomez, in casa rossoblù il peso del reparto offensivo graverà sule spalle del giovane Simeone, supportato da Taarabt, Palladino, Ninkovic, Pandev e Lazovic che si contenderanno due maglie ogni settimana. Con la variante tattica del 4-4-2 ci sarà più spazio per Pinilla davanti che altrimenti sarà costretto ad alternarsi con il Cholito.
Sicuramente i primi allenamenti permetteranno a Mandorlini di inquadrare al meglio la sua squadra, ma in un momento così critico sia sul campo che fuori è necessario raggiungere i risultati al più presto possibile. La pazienza di tutto l’ambiente genoano sarà sicuramente poca e al nuovo tecnico ogni passo falso costerà più caro.
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