Ultimo aggiornamento 5 Febbraio 2017 0:05 di
Il 5 febbraio di 32 anni fa a Funchal, in Portogallo, nasceva Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, comunemente noto come Cristiano Ronaldo o, ancora meglio, CR7!
Scegliere uno gol, un solo gol, per celebrare un calciatore di tale caratura è impresa assai complessa, forse impossibile. Tante, tantissime le opere d’arte disegnate dal portoghese sui campi di tutta Europa ed in tutte le sfumature possibili. Parliamo di cifre fuori da ogni logica: 507 gol in 696 presenze in carriera. Roba da XBOX. Basti pensare che solo con la maglia del Real Madrid, CR7 conta più gol che presenze (384 reti in 373 apparizioni).
Allora quale scegliere? In questi casi, andare all’origine della leggenda può risultare la soluzione migliore. Dunque eccolo Cristiano Ronaldo, ancora 18 enne, con tutto il mondo davanti ancora da conquistare, con la maglia del Manchester United. E non una maglia qualsiasi: la numero 7 appartenuta a gente come Best e Cantona. Ma Cristiano Ronaldo quel numero l’ha sempre visto come un onore da rispettare, mai come una responsabilità troppo incombente da portare: una carica, un incentivo maggiore.
La prima gioia
È il primo novembre del 2003 quando CR7 scrive per la prima volta il suo nome nel tabellino dei marcatori del Manchester United nella vittoria per 3-0 ai danni del Portsmouth. Sarà solamente l’inizio di una parabola fantastica, una storia vincente che lo porterà ad alzare tutti i trofei più prestigiosi e a diventare uno dei calciatori più forti ed iconici del nostro tempo e di tutta la storia del calcio.