Arturo Lupoli: storia di un giramondo

Ultimo aggiornamento 28 Gennaio 2017 12:40 di

2 ottobre 1872. Nella finzione letteraria di Jules Verne, questa è la data in cui Phileas Fogg, distinto signore londinese, accetta la scommessa proposta dal Reform Club di viaggiare intorno al mondo in soli 80 giorni. Il resto del romanzo, è storia più o meno conosciuta, circondata dai vari Passepartout, Auda e l’ispettor Fix…

7 luglio 2004. Il Parma ha subito lo scossone del Crac Parmalat da nemmeno due settimane, e c’è bisogno di far cassa. Ma non si possono cedere tutti i migliori, altrimenti società e tifosi ne risentirebbero. La presidenza decide dunque di cedere alle pressioni di un certo francese che, pur non essendo Passpartout, ha comunque un nome intrigante: Arsène

Inizia qui il viaggio di Arturo Lupoli, col primo volo che da Parma lo porta a Londra, sponda Arsenal. In due anni coi Gunners realizza 4 reti in 9 partite. Una media impressionate, che merita certamente di essere approfondita. Arsène decide allora che il lungo viaggio intorno al mondo deve avere inizio; King Arthur passerà in prestito al Derby County.

Lupoli all’Arsenal

Scelta azzeccatissima, quella di Wenger: al Derby Lupoli rende tantissimo, realizza una tripletta (contro il Wrexham) e trascina gli arieti alla promozione in Premier League. Una stagione eccezionale, che gli vale l’interesse di diversi club. Tra i tanti, la spunta la Fiorentina, a caccia di giovani talenti. Nei primi 5 mesi a Firenze, però, trova poco spazio, chiuso da mostri sacri come MutuPazzini: i viola allora gli trovano l’opportunità per allungare il suo viaggio.

In prestito a Treviso (andato così così), poi il ritorno in Inghilterra, a Norwich prima e a Sheffield poi. Nonostante qualche bello sprazzo, Arturo non replica i miracoli compiuti con il Derby. Forse il problema sta nei colori delle maglie; la Fiorentina decide allora di spedirlo ad altri “bianconeri“: l’Ascoli.

Tra un’oliva e l’altra, Arturo vive due delle stagioni migliori della carriera, collezionando in tutto 11 reti e contribuendo con le sue giocate a due preziose salvezze dei marchigiani.

Lupoli esulta con la maglia dell’Ascoli

25 giugno 2011. Alle buste per risolvere la compartecipazione è un derby marchigiano: da una parte Roberto Benigni (non il comico), presidente dell’Ascoli; dall’altra Andrea Della Valle. Offre di più il primo, che si aggiudica così definitivamente il giocatore. Ma Arturo sa che il suo viaggio deve continuare e quindi due settimane dopo, Lupoli rescinde il contratto con il Picchio.

4 giorni dopo, come d’incanto, trova una nuova casa a Grosseto, una piazza ambiziosa e al contempo sempre complicata (per esoneri, la si potrebbe chiamare “il Palermo della B”). Sono due stagioni un po’ difficili, in cui mette a segno la sua solita manciata di gol (9 in tutto), ma la retrocessione dei maremmani nel 2013 convince Arturo a (ri)partire.

Nuova città, stessi colori. La fermata successiva del treno Lupoli è Varese, dove però Arturo non trova spazio. Viene così ceduto in prestito a una società di una città obiettivamente più affascinante di Varese (con tutto il rispetto per Varese): Lupoli veste la maglia rossonera dell’Honvéd di Budapest!

Lupoli all’Honvéd

Forse troppo incantato dal fascino della capitale ungherese, Lupoli non lascia il segno nemmeno all’Honvéd, chiudendo l’annata 2013-2014 con sole 9 presenze e nemmeno una rete. A 27 anni, sembra l’inizio della fine. E invece no, perché Lupoli torna a Varese dal prestito e parte in maniera eccezionale: nella prima parte di stagione mette a segno tanti gol quanti ne ha realizzati nell’ultima stagione a Grosseto.

2 febbraio 2015. Nonostante i gol e le buone prestazioni, le cose a Varese non vanno. La squadra è al 19° posto in classifica e lo spettro Lega Pro è abbastanza evidente. Arriva quindi come un miracolo la chiamata del Frosinone, società che lotta per traguardi ben più nobili. Arturo accetta con grande entusiasmo, e così 8 anni dopo il Derby County, Lupoli prende parte a un’altra promozione. L’anno prima sembrava tutto destinato a spegnersi, ora il futuro è radioso.

Divenuto cittadino onorario di Frosinone (curioso, per un giramondo come lui), Lupoli sente solo l’odore della Serie A, perché il 31 agosto passa al Pisa di Gattuso. Compito? La promozione in Serie B. Nella prima parte di stagione le cose filano per il meglio, ma poi la società decide di prestarlo al Catania, impedendogli di festeggiare l’impresa insieme ai compagni.

Lupoli in azione coi nerazzurri pisani

Complici i problemi societari del Pisa, Lupoli resta in squadra ma aggregato alla primavera. Fino ad oggi, primo giorno da tesserato con il Sudtirol, società di Bressanone, ennesima tappa del suo viaggio.

Certo, ad oggi, alla soglia dei trent’anni, questo cammino sembra un po’ deludente. Ma chissà che alla fine quella scommessa di Arsène “Passepartout” Wenger, iniziata 13 anni fa, non possa essere vinta. In fondo, gli mancano 25 gol per arrivare a 80 in carriera…

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