Ultimo aggiornamento 26 Gennaio 2017 16:04 di admin
“Sei troppo piccolo di statura, non giocherai mai a pallone a grandi livelli”. Chissà Sebastian Giovinco quante volte si sarà sentito dire questa frase da amici ed allenatori che, osservando la sua altezza, obiettavano sul fatto che lui un giorno sarebbe potuto diventare un calciatore di livello assoluto. Oggi Giovinco compie 30 anni, ripercorriamo la sua storia.
I NUMERI DI SEBASTIAN
Piedi sublimi e rapidità, feeling con il gol e un sorriso da far innamorare i telespettatori. Tatuaggi a non finire per questo giocatore che iniziò la sua carriera nella Juventus, proprio qui iniziò a far vedere le sue qualità che fecero innamorare osservatori di tutta Italia. Andò a giocare ad Empoli nella stagione 2007/2008 collezionando 37 presenze condite da 6 reti.
A fine stagione tornò alla Juventus per poi passare la stagione seguente al Parma, squadra che lo consacrò definitivamente. Qui, in due stagioni, accumulò 70 presenze deliziate da ben 23 reti. Alla Juventus, in definitiva, riuscì a collezionare 132 presenze siglando 20 reti ma questo non servì, come vedremo poi, a renderlo indispensabile alla Vecchia Signora.
POCO SPAZIO NELLA JUVENTUS E NUOVA VITA ALL’ESTERO
La Juve non sembrava però credere in questo ragazzo chiuso da un “giovincello” di nome Alex Del Piero e così lui, a fine contratto, decise il suo futuro liberamente e senza pressione alcuna. Il ragazzo seppur giovane decise di non accettare le offerte pressanti dell’Arsenal e rifiutò qualsiasi destinazione Italiana, nel 2015 decise di intraprendere un’esperienza che per un ragazzo della sua età nel pieno della maturità calcistica lasciò a molti l’amaro in bocca. Accettò la corte del Toronto disposto ad offrirgli un ingaggio da 8,5 milioni annui.
LA NUOVA VITA A TORONTO
Numero 10 sulle spalle e tanta voglia di esibire calcio. Giovinco è considerato uno dei calciatori più forti del campionato e, numeri alla mano, lo sta dimostrando. Tutti giocano per lui e lui ripaga a suon di reti ed assist. Quando gli si chiede se considera un fallimento la sua esperienza Italiana lui risponde dicendo che: ” Solo chi è invidioso può pensarla così. Ho vinto due scudetti e mezzo, oltre a due Supercoppe. Avrei potuto fare di più, ma s’è creata un’aria strana. Dopo un po’ sono stato accusato di segnare solo gol non decisivi: un marchio ossessionante”. Giovinco ha le idee chiare e nessuno può dargli torto, la Juventus non credette in lui e lui non le manda di certo a dire.
Un proverbio africano recita: ” Dove ballano gli elefanti, le formiche stanno alla larga “. Sebastian, la formica atomica, ha deciso di stare alla larga dall’Italia, per non cadere sotto ai colpi dell’indifferenza.
Emanuele Giubilei