Joshua Kimmich può essere l’erede di Philippe Lahm.
Sì, avete ragione: il titolo è decisamente esagerato. Anzi no: la parola più adatta che state cercando è “irriverente”. Da una parte abbiamo Philippe Lahm, un mostro sacro, che molti additano come uno dei terzini destri più forti della storia; dall’altra Joshua Kmmich, un giovane ragazzino uscito da poco dalla primavera, che in poco tempo ha preso (o meglio si è preso) il posto da titolare in due squadre tutt’altro che banali: Bayern Monaco e Germania.
Guardiola, uno che di calcio ne dovrebbe sapere qualcosa, sente che quel Kimmich, con quel visino da minorenne spaurito, potrebbe fare qualcosa di buono, e decide che in una squadra con i vari Lahm, Boateng, Alaba, Javi Martinez e compagnia bella uno così non dovrebbe sfigurare.
Ma Kimmich se ne sbatte dei discorsi: lui quando va in campo fa quello che gli chiede il mister. Tant’è che dopo la prima da titolare contro l’Irlanda del Nord, non esce più dal campo.
Al ritorno in patria però, non c’è più il suo mentore ad allenarlo: c’è un altro tizio che qualcosa di significativo nel mondo del calcio lo ha fatto, un certo Carlo Ancelotti. Probabilmente lo ha visto negli europei, avrà notato che Joshua ha una bella grinta al contrario di quello che può far immaginare la sua barbetta sbarbata. E lo ha visto talmente bene che Kimmich viene messo al centro del centrocampo. Da quelle parti una cosa del genere si era vista proprio con Guardiola, quando decise di mettere proprio il già citato Lahm come centrocampista. Ma i casi erano diversi, i giocatori erano diversi, anche il modo di giocare è diverso: cosa può succedere con Kimmich a centrocampo?
Limitandoci al paragone con i pari ruolo, nessun difensore ha segnato quanto lui per il momento. Dobbiamo scavare nel passato per fare paragoni di una certa rilevanza: Roberto Carlos ha toccato il massimo della sua vena realizzativa nella stagione 2000/2001, 10 gol in quel del Bernabeu. Nella stessa stagione fece meglio a Perugia Marco Materazzi, ben 12 realizzazioni. Il record totale appartiene a Laurent Blanc, addirittura 18 nella stagione con il Montpellier nel 1986. Magari non arriverà ai record di Rambo Koeman (207 gol totali), non avrà la stessa fama del Kaiser Beckenbauer, lo stesso carisma di Hierro e Facchetti, ma intanto Joshua Kimmich, zitto zitto, senza che in molti ne stiano a parlare, segna quanto un bomber, facendo fortune teutoniche e bavaresi. E se non fosse stato abbastanza chiaro, ha giusto 21 anni: c’è gente che va ancora a scuola a quell’età.
This post was last modified on 25 Ottobre 2016
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