A San Siro ieri sera il Milan ha vissuto momenti che possono rivelarsi cruciali per la stagione. Infatti è riuscito a portare a casa 3 punti contro la Juventus con una prestazione convincente, nonostante l’inizio del match non sia stato molto rassicurante. Nei primi minuti di partita Locatelli ha perso un paio di palloni in fase di costruzione, risultava spaesato, emozionato, Donnarumma sembrava non riuscire a trattenere la palla con sicurezza, soprattutto sulle prime conclusioni e i tifosi rossoneri avevano iniziato a borbottare preoccupati.
MANUEL LOCATELLI- Con il passare dei minuti il centrocampista classe ’98 è cresciuto, ha dato quantità al reparto recuperando palloni con grinta da mediano e personalità, per poi concludere la prestazione segnando il gol vittoria al 65′ a nientemeno che Gigi Buffon (possiamo solo immaginare l’ emozione di un diciottenne che infila l’estremo difensore più forte mai esistito). Traversa-gol, una sassata imprendibile all’incrocio, dimostrando ancora una volta doti balistiche non indifferenti, come in occasione della rete del pareggio contro il Sassuolo.
GIGIO DONNARUMMA-Il portierino di 196 cm, invece, non si è lasciato condizionare dall’errore sul gol (annullato) di Pjanic, in quell’occasione è stata sua la pressione decisiva sul giudice di porta per incentivarlo a parlare con l’ arbitro, creando un caso da moviola di cui si parlerà a lungo. Il riscatto vero e proprio è avvenuto più tardi, al 96‘, quando Khedira servito da Higuain ha scagliato una preghiera destinata a levare le ragnatele dall’incrocio e a riportare la partita in parità. Sulla sirena, infatti, il classe ’99 ha fatto una parata mostruosa, meritandosi ancora una volta il paragone con il Gigi bianconero.
L’AMBIENTE –La continuità di prestazioni lodevoli da parte dei due prodotti del vivaio, contornata dalla vittoria sulla mattatrice degli ultimi campionati, in cui hanno giocato un ruolo di primissimo piano, sta sciogliendo il cuore dei tifosi. Da tempo abituati ai borbottii, al malcontento, alla rabbia verso la società, i tifosi hanno ora molti motivi per sorridere, e altrettanti per chiedere scusa alla dirigenza. Le dichiarazioni estive di Galliani, che parlavano del progetto di un Milan giovane e italiano, sembravano voler giustificare la modestia degli investimenti di mercato, che ha lasciato asciutta la bocca di coloro che si aspettavano almeno un paio di innesti di qualità. Il gruppo è rimasto quasi intatto rispetto all’anno scorso, eppure sembra essere stravolto, ha cambiato volto.
L’AEROPLANINO- Il colpo di mercato vero e proprio, a giudicare da questo inizio di campionato, è Vincenzo Montella. L’atteggiamento con il quale il Milan si è posto in campo, accompagnato dalla fase difensiva sorprendentemente efficace (in particolare nei raddoppi di marcatura e nelle chiusure centrali), ha proibito ai talenti bianconeri di trovare grandi spazi per fare male. Non è però solo per l‘intelligenza tattica che viene elogiato l’allenatore, le dichiarazioni di Paletta e Romagnoli nel post partita sono state chiare: ciò che è cambiato è la forza del gruppo. I ragazzi sono coesi, difendono con ogni reparto e sono affamati. Allegri stesso lo ha notato, riprendendo i suoi per la mancanza di malizia: in occasione del gol di Pjanic, sei giocatori hanno circondato l’ arbitro, proprio come si vede spesso fare alla Juve, con il fine di persuaderlo a prendere la decisione che ritenevano opportuna.
LE SPERANZE- Un Milan che soddisfa, che piace, che appassiona, non si vedeva da parecchio tempo. Non è che l’ inizio di un nuovo ciclo, in cui si deve ancora crescere molto sul piano del gioco e della sua costruzione. La serenità dell’ambiente dovuta alle recenti prestazioni è vitale per lavorare su questi aspetti, e i rossoneri hanno buoni motivi per tornare a sorridere, ora che il progetto finalmente assume contorni definiti.
This post was last modified on 23 Ottobre 2016
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