Che tragedia il lunedì, quando ricomincia il lavoro, la scuola o chicchessia dopo il weekend. Poi c’è il martedì, siamo solo al secondo giorno. Con mercoledì siamo già a metà settimana o siamo solo a metà settimana? dipende dai punti di vista. Il giovedì si pregusta aria di fine settimana.Poi finalmente venerdì e il weekend alle porte. Sabato di sballo e domenica, beh domenica giorno del Signore…e di Serie A. Vi starete chiedendo: dove vuole arrivare con sta lagna? Beh, per voi lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato e domenica sono solo dei giorni di qualsiasi settimana. E infatti è così. Ma questa volta, questi 7 dì, li abbiamo fatti diventare delle partite di Serie A.
Napoli – Roma: venerdì. Profumo di weekend nell’aria. In ufficio c’è sì stanchezza dopo una settimana intensa di lavoro, ma c’è anche la consapevolezza che la sera si festeggia e il giorno dopo si sta a letto fino a quanto si vuole (o quanto si può). Oppure a fine venerdì si fanno su baracca e burattini e si parte per il mare o la montagna, a seconda dei gusti e della stagione. In campo al San Paolo c’è caldo e lo si soffre, ma la partita è bellissima e i ritmi sono alti per tutta la durata del match. Due belle squadre messe bene in campo dai mister toscani.
Juventus – Udinese: sabato-domenica. La sera del sabato leoni, la domenica mattina… Il modo di dire lo conosciamo tutti. Certo, i bianconeri hanno giocato di sabato sera, ma l’approccio alla partita dei ragazzi di Allegri è stato più da domenica (sforzatevi di impersonificare i giorni della settimana). La domenica è il classico giorno in cui si alza il sedere giusto per spostarlo dal letto al divano e viceversa. E il massimo della trasgressione è mettersi a tavola per colazione, pranzo e, se non si pranza dalla nonna che ti riempe per bene, anche la cena. La Juve è apparsa con la mente ancora un po’ assonnata, infatti sul primo gol Hernanes e Buffon diciamo che erano ancora a letto. Tranne uno, che era carico proprio come fosse un vero “sabato sera” in cui si fanno le ore piccole. Parliamo di Paulo Dybala, sempre in palla: prima punizione magistrale e poi rigore da manuale per far vincere la Juventus e portare a casa i tre punti. La prima di Del Neri sulla panchina dei friulani è buona, peccato il risultato. La squadra si è mostrata vogliosa di fare e attiva (come siamo attivi il sabato sera). La Juve invece pareva più già nella fase “mattina domenicale”. Domenica è il giorno del Signore. Se la Juve sabato ha portato a casa i 3 punti ha un “signore” da ringraziare, senza voler fare paragoni scomodi con il Sacro.
Fiorentina – Atalanta: mercoledì. Siamo solo a metà settimana o siamo già a metà settimana? Dipende dai punti di vista. Il mercoledì è un giorno ambiguo. Un giorno di mezzo. È la partita “della mezza” è una via intermedia tra la Fiorentina che ha occasioni per vincerla e l’Atalanta che riparte bene e ha palle gol interessanti. Potrebbero vincerla entrambe e ottenere punteggio pieno. Ma alla fine non si fa male nessuna delle due squadre e la partita termina a reti bianche. Punto onesto o 2 punti persi per la Viola?
Inter – Cagliari: martedì. Siamo a inizio settimana. Alla fine il martedì non è tanto meglio del lunedì. Solo che si può dire sia già passato un giorno. Diciamo che è un martedì più nero che azzurro per l’Inter, che perde 2-1 in casa contro il Cagliari. Come se in un classico martedì lavorativo, oltre a dover riprendere ancora i ritmi settimanali di lavoro, ti arriva anche il capo e ti dice che devi fare gli straordinari al lavoro. Hai la stessa gioia di Icardi dopo che ha calciato il rigore (fuori). Poi arriva uno stagista e si offre di aiutarti a svolgere il lavoro in più. Probabilmente utopia nella vita reale. Ma supponiamo sia così. Quello nuovo (Joao Mario) si offre di aiutarti e ti sbriga le pratiche. Però tu sei così preoccupato a controllare che non sbagli lui che sei distratto e alla fine il lavoro lo sbagli te. Due gol evitabilissimi per l’Inter. E L’autogol di Handanovic è clamoroso. Alla fine non solo dovrai fare gli straordinari, ma dovrai lavorare pure il weekend. “Tu non hai mai rischiato?” “Una volta…una volta ho messo 2 fisso a Inter-Cagliari”. Chissà quanti ne avrebbe vinti di soldi…
Lazio – Bologna: giovedì. Si comincia a sentire aria di weekend. È il giorno in cui a volte sei stanco a volte sei carico nel giro di due minuti. Pensi e ti dici: “ancora un altro giorno prima della fine. Però dai ne manca solo uno forza!”. Quindi non sai se essere felice o stanco. D’improvviso però il capo arriva e ti chiede se puoi sbrigare il lavoro di un collega malato. Tu rimani pietrificato, come la Lazio dopo il gol di Helander. Ci provi in tutti i modi a finire presto il lavoro. La Lazio ci prova in tutti i modi a pareggiarla, ma Da Costa, due legni e erroracci clamorosi (quello di Sergej per esempio) sembrano negarglielo. Sembra che tu debba fare gli straordinari, poi però arriva l’aiutino di un collega che ti semplifica un po’ il lavoro e rende meno amaro il giovedì (Immobile al 52′ rende meno amara la domenica). Non hai completato il compito (la Lazio non ha preso i 3 punti necessari) ma puoi proseguirlo un’altra volta.
Chievo – Milan: lunedì. Quanta poca voglia di vivere il primo giorno della settimana. Dopo il weekend riparte tutto di fretta. Sveglia presto, traffico mattutino e leggero senso del nervoso per una settimana che ricomincia. Chievo – Milan parte così: non nervosa, ma elettrica, con il veronesi molto più in palla dei rossoneri. Il Chievo prova ad attaccare, il Milan quando ha la palla fa possesso e abbassa i ritmi. E a parte lo start iniziale il primo tempo è blando. Come il lunedì: parti di fretta ma poi appena sei in ufficio ci vuole un attimo per reimpostarsi del tutto in modalità work. Poi però si ingranano i ritmi e via che si parte. Minuto 45 del primo tempo e Kucka spara un siluro col sinistro che si infila sotto il sette. Minuto 0.45 del secondo tempo è Niang dopo un dribbling con la suola fucila Sorrentino con un diagonale di sinistro sul secondo palo. Il Chievo però non ci sta. I ritmi sono tenuti: ormai che il lunedì si è partiti non ci si ferma più fino a sera. A questi due fantastici gol si aggiunge la punizione fantastica di Birsa che accorcia le distanze. I gialli veronesi ci provano, il Milan però alla fine la chiude con un gol fortunoso di Bacca, che ha provato la trivela e ha trovato una deviazione fondamentale di Dainelli per trafiggere Sorrentino. 1-3 e primo giorno di lavoro archiviato. Secondo posto in classifica che mancava ai rossoneri dalla stagione dell’ultimo scudetto.