Ultimo aggiornamento 16 Ottobre 2016 9:19 di admin
Marc Marquez 10 – Fortunato? Si. Talentuoso? Tanto, forse troppo e a livelli inimmagginabili. Quest’oggi, come tante altre volte nel corso di questa stagione, è stato imprendibile per gli avversari; ci ha provato Rossi e si è ritrovato nella ghiaia, in egual modo Lorenzo. Entrambi i piloti Yamaha si sono ritrovati in Giappone nella polvere, la stessa che il fenomeno spagnolo gli ha lasciato in questo campionato. La terza vittoria nella classe regina sancisce per Marquez la definitiva consacrazione, scacciando i fattacci accaduti lo scorso anno; il numero 93 è cresciuto e maturato, limando quei tratti irruenti del suo carattere e trasformandosi in quel pilota “ragioniere” che ha tanto fatto scalpore. Il futuro del motociclismo è nelle sue mani, Marc è la nuova e moderna espressione del motorsport mondiale e al momento sembra che nessuno possa contrastarlo. “Give Me Five”.
Andrea Dovizioso 9 – Il pilota italiano sale sul secondo gradino del podio dopo una gara tutta cuore e cervello. Il Dovi parte piano, tranquillo per gestire le gomme e il proprio ginocchio infortunato tenuto in piedi solo dagli antidolorifici e dalla voglia matta di essere in pista. Nella seconda parte di gara vede Lorenzo e gli si accende la spia del martello; la caduta dello spagnolo nega agli amanti di questo sport una bella lotta negli ultimi giri, ma risparmia al ducatista energie importanti.
Maverick Vinales 7.5 – Il talento c’è, lo ha mostrato nell’arco di tutto il campionato, e per questo motivo è inspiegabile il suo metter la testa fuori così tardi. Nel momento del sorpasso, però, è sempre uno spettacolo ammirare le sue traiettorie impossibili e la sua sana pazzia nel voler passare in qualsiasi punto della pista.Un terzo posto che dà morale e se le premesse sono queste, la prossima stagione in sella ad una moto come la Yamaha ci sarà da divertirsi.
Valentino Rossi 5 – Il Dottore ci ha provato in tutti i modi, con tutte le sue forze e con il sostegno di tutto il suo incommensurabile talento a tenere aperto il Mondiale ma contro questo Marquez (e tanta sfortuna) c’è stato poco da fare. La Pole Position era stata il preludio ad un qualcosa di grosso, ma la voglia di andare a recuperare sul rivale della Honda lo ha tradito e lo ha steso. Nel box sembra quasi esser lui a voler consolare il team per il campionato sfumato, mostrando per l’ennesima volta tutta la sua classe. Ora c’è una seconda posizione generale da difendere dall’attacco di Lorenzo prima di resettare tutto e provarci ancora l’anno prossimo; ad anni 38.
Jorge Lorenzo 5 – Il suo weekend da incubo non diventa da sogno come per il compagno di scuderia e lo spagnolo si ritrova a girare in solitudine in sesta posizione, comunque positiva rispetto alla dodicesima casella di partenza. Nella testa del numero 99, a questo punto della stagione, sembra esserci solo la voglia di scendere dalla Yamaha e salire in sella alla nuova Ducati. Con questo risultato si allontana la medaglia d’argento in classifica mondiale, accendendo invece la lampadina di allerta per quanto riguarda l’arrivo di Vinales alle sue spalle.
“Marquez campione del mondo a Motegi”, sembrava impossibile in Giappone non lo immaginavo neanche; doveva accadere una cataclisma, entrambe le Yamaha dovevano finire a 0 punti ovvero un avvenimento che si realizza solo in occasioni straordinarie. E quest’oggi, per quanto accaduto, era destinata ad essere una di quelle. Rossi si stende tentando di recuperare sul numero 93, Lorenzo cede ai guai fisici e decide di riposarsi su un letto di ghiaia. L’impossibile diventa possibile. Marc Marquez è Campione del Mondo per la quinta volta in carriera, la terza in MotoGP; nessuno come lui nella storia del motociclismo, almeno per quanto riguarda l’età. Sul secondo gradino del podio ci sale Dovizioso con un ginocchio malandato e tenuto su solo dal profumo d’asfalto e dalla bellezza della velocità. Terzo, invece, Vinales con la Suzuki. Al Dottore non resta che difendere al meglio la seconda posizione in classifica generale, Lorenzo dista 14 punti a tre gare dalla fine e perdere anche il titolo di vice-campione sarebbe davvero una tragedia. Appuntamento tra 7 giorni in Australia nella splendida cornice del circuito di Phillip Island.
