Ultimo aggiornamento 11 Ottobre 2016 20:21 di
Le qualificazioni ai prossimi mondiali in Russia, che hanno costretto i campionati ad un turno di stop, hanno visto riproporre una sfida andata in scena negli ottavi di finale di euro 2016, Italia-Spagna. Quel match, terminato 2-0 per gli azzurri, aveva sancito la consacrazione di un gruppo pronto a dar tutto, disposto a gettare il cuore oltre l’ostacolo, pur consapevole dei possibili rischi. Quell’Italia, guidata da Antonio Conte, aveva fatto innamorare molti italiani: una squadra non bellissima da vedere ma che rispecchiava a pieno il carattere del suo ct, quasi come se fosse una sua creazione. La gara andata in scena qualche mese dopo allo Juventus Stadium ha visto una Nazionale differente, giovane ma sopratutto acerba, che non ha ancora assimilato le direttive del nuovo commissario tecnico, Giampiero Ventura (uno che con i giovani ci sa fare e lo ha sempre dimostrato). Certo molti meriti vanno riconosciuti agli avversari, quelle furie rosse che sembrano adesso la bella copia di quella squadra irriconoscibile vista agli europei.
Chiusa la parentesi qualificazione, i giocatori sono pronti a rientrare alla base e riprendere da dove avevano lasciato. Il campionato può cosi proseguire, proprio come la nostra storia fra le squadre de la Liga e i loro condottieri, che oggi avrà come protagonisti il Deportivo La Coruna e la possibile rinascita di Ryan Babel.
LA SQUADRA – Fondato nel 1906 e conosciuto come Depor, il Deportivo La Coruna è salito alla ribalta della Spagna (e anche dell’Europa) nel nuovo millennio. Gli anni 2000 hanno infatti visto la squadra trionfare in Liga spagnola, andando contro tutti i favori del pronostico e realizzando un’impresa storica: primo e unico titolo nazionale della sua storia. Lo stesso anno il club conquisterà anche la supercoppa di Spagna, mentre due anni dopo, nel 2002, trionferà in Coppa del Re, alzando per la seconda volta quel trofeo. Ma la storia della squadra di La Coruna non si esaurisce soltanto in patria: dal 2000 al 2005 il club parteciperà consecutivamente alle edizioni della Champions League, giungendo addirittura in semifinale nel 2004. Quell’anno, grazie al duo d’attacco Diego Tristan e Walter Pandiani, il Deportivo riuscirà a battere la Juventus prima ma sopratutto il Milan, con un’insperata rimonta che resterà per sempre nella vita e nella storia del club. Infatti, dopo il 4-1 di San Siro in favore dei rossoneri, la gara di ritorno vedrà i padroni di casa imporsi per 4 a 0 e realizzare un’impresa degna del miglior Ulisse.
IL PERSONAGGIO – La rosa guidata dallo spagnolo Gaizka Garitano, dal valore complessivo di 66 milioni di euro, annovera tra le sue file diversi elementi di talento e un’ex conoscenza del calcio italiano, Guilherme, ora in prestito dall’Udinese. Ma, su tutti, a spuntarla è l’esperienza di Ryan Babel, calciatore dotato di buona tecnica ma mai esploso completamente: potremmo parlare del giocatore olandese come una delle tante meteore del calcio. Cresciuto nelle giovanili dell’Ajax, Babel è promosso in prima squadra nel 2003 e, nonostante le non tantissime presenze anche negli anni a venire, viene convocato con continuità in nazionale dal ct olandese Marco Van Basten. Nel 2007 arriva la grande opportunità , quella che potrebbe dare una svolta alla carriera: il Liverpool acquista il suo cartellino al prezzo di 17 milioni di euro. L’esperienza con i Reds sarà positiva nei primi anni, alternando gol pesanti non soltanto in Premier League, ma anche in Champions, riuscendo a ripetersi anche nell’anno successivo.
Alla fine del suo percorso saranno 91 le presenze con la maglia del Liverpool condite con 12 gol, un bottino un po’misero per un giocatore che aveva fatto vedere di possedere quel quid per indossare una maglia cosi gloriosa. Successivamente, dopo l’esperienza in Germania e il ritorno in Olanda, il giocatore si trasferisce negli Emirati arabi, segnando il punto più basso di una carriera mai veramente condotta da Top player. Tuttavia l’esperienza negli emirati non convince pienamente Ryan, che ancora sente di poter dare qualcosa al calcio che conta, d’altronde sono ancora 29 gli anni. Proprio per questo Babel decide di svincolarsi dal club e firmare per il Deportivo, sancendo cosi l’inizio di una nuova sfida già iniziata nel migliore dei modi: nell’ultima gara di campionato, contro lo Sporting Gijon, il giocatore realizza il gol partita a pochi istanti dalla fine.