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Salernitana-Benevento: il derby longobardo

Salernitana-Benevento non è mai stata una partita banale, soprattutto negli ultimi anni, quando le due compagini si sono affrontate per importanti obiettivi, probabilmente non lo sarà mai. E’ un derby, uno dei tanti al Sud, uno dei più importanti in Campania, ma ha qualcosa di speciale, che lo distingue dagli altri. E’ la partita che rappresenta due città che incarnano il duplice volto di una bellissima regione, da una parte il superbo paesaggio appenninico e dall’altro i meravigliosi scenari del Tirreno. Una regione piena di storia, alimentata grazie ai patrimoni che queste due città custodiscono.

          Il principe longobardo Arechi II

 IL PRINCIPE SUPERPARTES- Domenica, giorno ormai divenuto insolito e antiquato per la serie B, alle 17:30 all’Arechi, si darà inizio al primo capitolo del trittico campano in cadetteria, la quale per la prima volta vede tre capoluoghi della già citata regione scontrarsi nello stesso girone da quando la B è a ventidue squadre. Il personaggio che lega indissolubilmente Salerno e Benevento dà il nome allo stadio che ospiterà il confronto. Arechi II, principe di origini friulane, fu nominato nel 758 signore di uno dei più importanti ducati dell’intera penisola, il quale costituiva insieme a quello di Spoleto, quella che era conosciuta come Langobardia Minorovvero il ducato di Benevento. Per quest’ultima il nobile fu promotore di importantissime iniziative urbanistiche, come la costruzione della chiesa di Santa Sofia (patrimonio Unesco). Ma Arechi era legato ad un’altra città, se ne era innamorato, tanto da spostare nel 770 la capitale del ducato. Quel luogo era SalernumQui decise addirittura di far costruire anche la propria residenza e non solo, dato che a lui è intitolato anche un castello che è l’emblema del periodo longobardo nella città, il quale svetta dal monte Bonadies concedendo una veduta che affaccia direttamente su tutto il golfo.

Il castello di Arechi e Santa Sofia

LA PARTITA – Proprio lungo il mare che adorna il castello, l’Arechi domenica sarà un calderone che ribollirà di colori e passione, sia dalla tifoseria locale che da quella ospite. I precedenti tra i granata e gli stregoni nella città cara ad Ippocrate sono in maggioranza in favore del cavalluccio. Il Benevento infatti non strappa il bottino pieno dal lontano 1976, quando l’Arechi ancora non esisteva e si giocava alvecchio Vestuti. L’ultimo incontro, nel marzo 2015 fu un vero e proprio spettacolo, sia in campo che sugli spalti, con uno pieno all’inverosimile (oltre ventimila spettatori, record in Lega Pro) che vide la Salernitana avere la meglio sugli ospiti per due a zero, nella partita che di fatto sancì quale delle due pretendenti alla B sarebbe stata promossa. Dunque non ci resta che aspettare fino a domenica, per vedere se la Salernitana dominerà sui giallorossi come il castello sul golfo o se quest’ultimi riusciranno a cambiare il trend predominante in questi anni, “riportando la capitale” a Benevento, con il beneplacito di Arechi, in quello che va considerato a tutti gli effetti, come il derby longobardo.

This post was last modified on 4 Ottobre 2016

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