La storia che andremo a raccontare oggi potrebbe essere per alcuni tratti contraddittoria, paragonabile probabilmente ad un grande libro colmo di immagini, e a doppia copertina. La prima di queste, posta sul fronte del libro, potrebbe rivelare un titolo chiaro ed emblematico come “L’unione fa la forza”; la seconda, posta sul retro, potrebbe invece contraddire quanto detto con la celebre frase “ Un uomo solo al comando”. Ed ecco che iniziando a sfogliare le pagine di questo immenso libro, partendo proprio dalla prima parte, potremmo imbatterci nella visione di imperi, eserciti, popoli, comunità che fanno proprio della coesione e dell’unione il loro punto di forza. Le didascalie, che andranno a corredare le immagini, potrebbero soffermarsi sul concetto di gruppo, celebrando cosi la grandezza dello “stare insieme”, la forza di un esercito compatto, la potenza di un impero gigantesco, l’astuzia di un popolo che si difende dai soprusi o la ribellione di una comunità contro le ingiustizie del potere.
Tuttavia capita spesso che proprio all’interno del branco ci sia qualcuno a primeggiare. In questo caso, la forza e le capacità di un singolo potrebbero prendere il sopravvento ed elevarsi a modello per tutti gli altri. Talvolta, invece, potremmo sentir parlare di uomini soli che, nonostante questa condizione, riescano comunque ad entrare nel grande libro della storia, segnando per sempre il destino dell’umanità. Ma cosa accadrebbe se le due copertine, con due titoli significativi, si riferissero al calcio?
In questo sport, dove lo slogan “L’unione fa la forza” risulta fondamentale, è il concetto di squadra a farlo da padrone. Se osserviamo un cielo stellato, possiamo renderci conto di come le stelle, tutte insieme, siano uno spettacolo per i nostri occhi. Questo fin quando il nostro sguardo non viene catturato da una stella cosi luminosa da mettere in secondo piano le altre. Ebbene proprio questo è quello che accade nel calcio, sport di squadra per eccellenza, dove però il talento e le qualità di un singolo potrebbero imporsi all’attenzione di chi guarda. E chi meglio del Barcellona e di Leo Messi può esprimere questo concetto?.
LA SQUADRA – Tra i club più titolati al mondo e con una rosa dal valore di 756 milioni di euro in grado di sconvolgere anche il più ricco dei magnati, il Barcellona è una delle squadre più forti a livello mondiale. E’ dagli anni 1955-1956 che il club partecipa ad almeno una delle coppe calcistiche europee, ma sarà la stagione 2008-2009 a riscrivere la storia: la società blaugrana diviene la prima a centrare il celebre “triplete”, vincendo Liga, Coppa del Re e Champions League. Mai nessun’altra squadra spagnola riuscirà nell’impresa. Il Barcellona è inoltre uno dei club più ricchi del mondo e fra i più popolari in Europa, potendo annoverare fra le sue file campioni e fuoriclasse da far invidia ad ogni dirigenza. Il motto della squadra “Mes que un club”, ovvero “Più di un club”, vale più di mille parole.
LA STELLA –
Il fatto di esser uno dei più forti giocatori al mondo non ha mai distratto Leo che si è sempre impegnato per cause lodevoli, ottenendo la nomina di ambasciatore UNICEF e distinguendosi per diverse iniziative umanitarie. Anche il cinema e i videogame parlano di lui: celebre è un film interamente dedicato alla sua vita (diretto dal regista spagnolo de la Iglesia) e le edizioni dei videogiochi di FIFA e PES che spesso lo hanno visto in copertina. Questa è in breve la vita di Lionel Messi, calciatore dichiarato “Patrimonio storico-sportivo dell’umanità”.
This post was last modified on 20 Settembre 2016
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