E’ stata Malaga – Osasuna ad aprire la nuova stagione de la Liga, il campionato delle 3 Caravelle. Si, perché l’egemonia e la forza di squadre come Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid sono sotto gli occhi di tutti , e mastodontica sarebbe l’impresa nel veder trionfare una squadra che non sia tra quelle sopra citate, stile Leicester. Cristoforo Colombo era partito con tre caravelle, la Nina, la Pinta e la Santa Maria, ma non è stata quest’ultima, la più grande e “forte”delle tre imbarcazioni, a vedere per prima l’America. La grande scoperta è toccata alla Pinta, forse inaspettatamente, un po’ come quando nel 2014, questa volta su un manto erboso e non su un velluto d’acqua, l’Atletico Madrid ha alzato il titolo che apparteneva oramai da anni al duo Real-Barça, pronte sempre a contendersi il ruolo di “Santa Maria” della Liga. Quello che a noi interessa non è tuttavia raccontare la storia del corrente campionato, ma individuare, settimanalmente, i venti “Cristoforo Colombo” delle varie squadre, passando dal giocatore copertina al capitano e bandiera del club, dal talento in grado di spaccare la partita al neo-acquisto pieno di promesse e speranze. Insomma, tutte e venti le squadre avranno un protagonista a farle da padrone.
LA SQUADRA. La storia non poteva che iniziare da una Cenerentola del campionato, la neo-promossa Alaves, che è riuscita nella prima giornata a strappare un pareggio in casa dei Rojiblancos del cholo Simeone. La squadra, guidata da Mauricio Pellegrino e dal valore complessivo di 37 milioni, è tornata nella Primera Division dopo ben 10 anni di assenza, con una rosa molto giovane ( basti pensare che l’età media è di 25 anni) . Nonostante le apparenze, la società ha un passato glorioso alle spalle: nel 2001, dopo uno splendido cammino, l’Alaves ha conquistato un’ incredibile finale di Coppa Uefa giocata contro il Liverpool. La partita, considerata ad oggi una delle più spettacolari della competizione, ha visto i Reds imporsi al Golden Gol con l’incredibile e quasi tennistico risultato di 5-4, facendo ben figurare la squadra basca che dovette mollare soltanto al 117 in nove contro undici. Oggi la storia è diversa, non profuma sicuramente d’Europa, ma nessuno potrà mai cancellare dalla testa dei tifosi quel momento.
IL PERSONAGGIO. Da neopromossa che si rispetti, la rosa può contare di diversi giovani interessanti amalgamati al punto giusto con qualche elemento di esperienza e di categoria. C’è inoltre una vecchia conoscenza del calcio italiano come Kristicic, l’anno precedente alla Sampdoria, e un portiere giovane dal passato madrileno, sponda Real, come Pacheco. Ma, su tutti, a spuntarla è il talento di Cristian Espinoza, attaccante argentino in prestito dal Villareal. Il classe ‘95, convocato anche per le Olimpiadi in Brasile, ricopre il ruolo di ala destra e di seconda punta, il classico jolly che ogni squadra vorrebbe avere in rosa. Dotato di grande tecnica, non per niente soprannominato “El Di Maria destro” per le somiglianze nei movimenti al celebre giocatore del PSG, Espinoza ha attirato il panorama calcistico europeo dopo grandi prestazioni nella Primera division argentina e con la nazionale under 20 albiceleste. Sul canterano dell’Huracan è piombato con forza il Villareal che, ultimato l’acquisto, lo ha girato in prestito all’Alaves, permettendo al ragazzo di “farsi le ossa” nel campionato spagnolo. Cristian adesso è chiamato a dimostrare il suo valore in campo e legittimare quel soprannome cosi “pesante” sulle spalle. La cantera argentina continuerà ad avere ragione?
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