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L’azzurro Italia intriso d’orgoglio, la sconfitta è solo una statistica

“Non aver paura di sbagliare un calcio di rigore” cantava De Gregori ma, caro Francesco, la paura è tanta, quasi te la ritrovi davanti come un fantasma che ti parla, quando dal dischetto ci vai con il peso di tutta la tua nazione sulle spalle, con la responsabilità di regalare un sorriso o far esplodere in lacrime un popolo intero. Gli UOMINI, perché di tali si tratta, della nostra Nazionale ne hanno sicuramente avuta quando si sono trovati dagli undici metri faccia a faccia con Neuer; gli sono tremate le gambe, la mente frullava mille e più pensieri, ma l’hanno affrontata e hanno accetto il carico immensamente pesante che dovevano trasportare ed anche solamente per questo sarebbero da lodare ed elogiare all’infinito. 

Leonardo Bonucci ha dato uno schiaffo alla paura per ben due volte; la prima volta, quando ha preso il pallone tra le mani, tutti noi italiani abbiamo guardato il nostro vicino sul divano, il nostro dirimpettaio al pub, quasi increduli di vederlo lì, ma lui ci ha fatto perdere la voce, ci ha permesso di urlare ed agitare il nostro tricolore. La seconda volta, in quella che è una lotteria, eravamo tutti un po’ più tranquilli visto l’esito precedente e purtroppo siamo stati trafitti dritti al cuore dall’errore del giocatore della Juventus. Bonucci si è trasformato in un eroe mitologico, si è fatto salvatore della sua amata patria prima di cadere in errore; un po’ come Orfeo che raggiunge la sua Euridice per tirarla fuori dagli Inferi con l’unica condizione di non voltarsi mai a guardarla e poi, ad un soffio dal trionfo, la tentazione lo pervade rendendo vano il suo gesto eroico. 

Questo gruppo e questi ragazzi hanno zittito con amore, affetto e sorrisi la moltitudine di connazionali che li hanno sempre criticati; mentre con cattiveria, carattere e sudore misto a lacrime hanno reso orgogliosi coloro che li hanno sempre appoggiati. Le lacrime di Buffon e di Barzagli sono il simbolo della sinergia e della voglia di andare avanti di questo gruppo; la stessa voglia che hanno trasmesso a tutti noi che abbiamo fatto carte false pur di seguire le loro gesta. Gigi e Andrea non temete, le vostre imprese non finiranno nel dimenticatoio, sono già impresse, marchiate a fuoco nella testa di ognuno di noi. Questa Italia ha battuto il Belgio, ha dominato la Spagna e alla fine ha riempito il petto dei loro tifosi facendo sudare i Campioni del Mondo per 120 minuti più 18 calci di rigore; nulla da dire a questi 23 ragazzi più un animale imbizzarrito come Conte, solamente un grandissimo e azzurrissimo: “Grazie a voi, L’ITALIA S’È DESTA”

Emanuele Catone

This post was last modified on 3 Luglio 2016

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