Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2016 9:49 di admin
Ormai ci siamo. Questa sera alle 21.00 al Parc Olympique Lyonnais inizia l’Europeo della nostra Italia. L’Italia più criticata di sempre, a partire dal suo allenatore, anzi CT, quell’Antonio Conte arrivato su una delle panchine più ambite del panorama internazionale. Quell’Antonio Conte che ha abbandonato il ritiro della Juventus dopo soli due giorni per poi accettare la proposta del nuovo presidente della FIGC Carlo Tavecchio, anch’egli criticatissimo per alcune dichiarazioni razziste. Conte è stato considerato “troppo giovane” per allenare la Nazionale e quindi con poca esperienza e in questo c’è della verità anche se ha raggiunto importanti traguardi nelle squadre di club (due promozioni dalla serie B alla A con Siena e Bari e tre Scudetti consecutivi con la Juve). C’è da dire che è un vincente, che odia perdere e che è ossessionato dalla vittoria tant’è che ha dato questo nome a sua figlia. All’esordio in panchina dell’ex tecnico della Juventus, la Nazionale ha fatto sognare tutti i tifosi italiani fornendo una partita di spessore contro l’Olanda reduce da un buon mondiale brasiliano e battendola per 2-0 con gol di De Rossi e Immobile.
IMPEGNO, MA MANCA LA QUALITÀ – Già nelle convocazioni si era avuta l’impressione che solo chi lo meritava poteva ambire alla Nazionale, concetto espresso più volte dallo stesso Conte. Nell’arco dei due anni l’Italia ha assunto una certa maturità nonostante fosse composta da giovani che non hanno mai vestito questa gloriosa maglia. L’impegno si vede, ma resta poca qualità soprattutto a centrocampo. Il blocco difensivo è l’unica certezza ma se davanti non c’è un centrocampo capace di creare gioco e di difendere i soli difensori possono far poco. L’attacco è quello che ha sorpreso di più per la rotazione di calciatori: dalla coppia Zaza-Immobile si è passati a Pellè-Eder, e poi Giovinco, Bernardeschi, Insigne e qualche parentesi (brevissima) con Mario Balotelli.
L’Italia non arriva nelle migliori condizioni in Francia. Gli infortuni di Marchisio e Verratti hanno complicato i piani del CT lasciando un vuoto incolmabile, non c’è più Pirlo e Thiago Motta, Montolivo e De Rossi non sembrano nel periodo migliore della loro carriera. L’Italia non ha convinto nelle ultime amichevoli e, inoltre, si va ad affrontare un Belgio che negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale sia come squadra che come singoli: Fellaini, Nainggolan, Mertens, Lukaku, Hazard sono tutti nomi di un certo spessore che possono cambiare la partita i qualsiasi momento.
CUORE AZZURRO! – Noi italiani spesso e volentieri veniamo presi in giro per ciò che succede nel nostro Paese: dicono che siamo solo mafia, spaghetti, pizza, scandali sportivi. Ma noi ormai ci siamo abituati e infatti alle prese in giro della Germania nel 2006 e nel 2008, quando i tedeschi si sentivano già vittoriosi, abbiamo risposto sul campo con cuore, grinta e voglia di rivalsa. Una rivalsa che deve arrivare anche questa sera e in generale in tutto l’Europeo. Bisogna tirare fuori gli attributi, reagire alle critiche, da tanti siamo stati indicati come la Nazionale italiana più scarsa della storia. Questa sera a Lione, i calciatori devono dare tutto ciò che hanno da dare, e siamo sicuri essere tantissimo. Quindi, alle 21, con una bella pizza e una birra italianissime, sediamoci davanti alla televisione e cantiamo tutti insieme:
” Fratelli d’Italia / l’Italia s’è desta / dell’elmo di Scipio / s’è cinta la testa/ Dov’è la Vittoria? / le porga la chioma / ch’è schiava di Roma / Iddio la creò. / Stringiamoci a coorte / siam pronti alla morte / siam pronti alla morte / l’Italia chiamò. / Stringiamoci a coorte / siam pronti alla morte / siam pronti alla morte / l’Italia chiamò, sì! “