Meno tre giorni. Ma l’Europeo, difatti, è già partito. È nell’attesa di chi spera, nella voglia di chi lo giocherà. Nella speranza di chi vuole alzare qualcosa d’importante. Abbiamo analizzato il raggruppamento A, e pure quello B. Oggi tocca alla C: lettera di campioni (del mondo) come la Germania, di cecchini infallibili come Lewandowski e la sua Polonia, di corazzate come la selezione ucraina. E sì, pure di cenerentole: ma se siete nord irlandesi, non v’infuriate.
UBER ALLES – L’unico problema della Germania? Se stessa. Ecco: nessuno può davvero competere con la profondità ed ampiezza della rosa. Joachim Löw ha rinnovato, è vero. Ma ringiovanendo e attingendo dal vastissimo vivaio teutonico. Addio a Lahm e Klose, più responsabilità per Neuer, Hummels, Kroos e Schweinsteger (convocato tra tanti ‘se’). Insomma, lo zoccolo duro dei campioni del mondo resta e si farà sentire. Così come quel Thomas Muller pronto a stupire ancora: sempre decisivo in Nazionale, ha collezionato ben 9 gol nelle qualificazioni. Un pensierino come capocannoniere del torneo lo faremmo volentieri…
LE RIVALI – Il talento della Polonia, la furbizia dell’Ucraina e l’esuberanza dell’Irlanda del Nord. Chi la spunterà? Assodato che i tedeschi prendano e portino a casa il girone intero, attenzione ai rossi di Adam Nawalka. Le speranze dei polacchi sono praticamente nei piedi di Robert Lewandowski: 13 gol in 10 partite – record strepitoso -, e poi un’altra stagione da incorniciare alle spalle. Il Real ci pensa, ma nel frattempo la Polonia spera con Glik e Milik di formare una squadra in grado di stupire. E sì, mai come stavolta può riuscirci.
Dipenderà da come affronterà le insidie, in primis l’Ucraina: cresciuta, pure tanto, però non ancora al livello delle più grandi. Step by step, però, Fomenko è convinto di poter superare il raggruppamento. Del resto, con Sheva vice osare non è certo un problema. Molto starà alle condizioni di Konoplyanka, Rotan e Gusev. Ah, e segnatevi il nome di Kravets: segnerà a secchiate.
Nessuna stella, tanta garra per l’Irlanda. Da buoni anglosassoni, compattezza e difesa: magari, di tanto in tanto, qualche ripartenza. Carrol, estremo difensore 40enne, comanda la squadra dalla sua porta. McAuley ed Evans offriranno durezza ed esperienza. Il centrocampo? Compito di Davis, il capitano. E se si dovesse sognare, spazio a Lafferty: sono qui grazie a lui. Vogliono restarci quanto più possibile.
This post was last modified on 7 Giugno 2016 17:06
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