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Carpi, cos’hai lasciato alla Serie A?

Una cosa è sicura, senza se e senza ma: nonostante l’amara retrocessione in Serie B, il Carpi ha dimostrato all’Italia intera di aver avuto comunque le armi per sfiorare l’impresa, il sogno. Questo non tanto per l’inizio di campionato contraddistinto dalla sradicalizzazione della squadra ad opera dell’ex ds Sean Sogliano (ora al Genoa), piuttosto per la seconda parte di stagione in cui i biancorossi, tornati all’originario nucleo degli immortAli (8/11 dei ragazzi di mister Castori erano titolari anche nel 2014-2015), sono riusciti ad incanalare addirittura 28 punti facendo rischiare la retrocessione a squadre come Atalanta, Sampdoria, Udinese e Palermo. Era da circa 10 anni che in Serie A la terzultima in classifica (e quindi terza retrocessa) non aveva così tanti punti, 38, solo il Chievo Verona nella stagione 2006-2007 dovette ritornare in Serie B con la bellezza di 39 punti in classifica. Ora proveremo ad elencare cosa ha lasciato di buono una squadra piccola ma ben organizzata come il Carpi alla Serie A.

SPERANZA – Sì, esattamente come il Crotone neo promosso in Serie A, il club di Via Carlo Marx ha dimostrato a tutte le “piccole” squadre che non bisogna fare follie per tentare la promozione in Serie A. La matricola emiliana, autrice di un’incredibile scalata dalla Serie D al massimo campionato italiano in soli 6 anni, non aveva fenomeni in squadra nel campionato cadetto stravinto due anni fa, inoltre la somma degli stipendi dei calciatori biancorossi era tra le più basse della Serie B. Nonostante ciò, gli 80 punti targati 2014-2015 hanno fatto volare in pArAdiso il club del patron Stefano Bonacini.

AMMETTERE I PROPRI ERRORI – In un calcio oramai fin troppo pieno di bugie, il Carpi ha avuto la forza e il coraggio di ammettere i propri sbagli: dopo aver cacciato Castori per i risultati negativi ottenuti sul campo dai suoi, il club emiliano aveva deciso di puntare su Giuseppe Sannino. L’allenatore ex Siena non ha certo fatto meglio dell’autore principale della promozione in Serie A, con lui infatti i biancorossi hanno perso punti preziosissimi in ottica salvezza contro squadre alla propria portata (Bologna, Frosinone e Verona su tutte). E allora ecco che cambia tutto, Bonacini ritorna sui propri passi richiamando Castori e cacciando di fatto Sannino e il ds Sean Sogliano. Successivamente nel mercato invernale torneranno in Emilia uomini simbolo dell’anno precedente come Poli, Suagher e Porcari, ceduti nell’estate rivoluzionaria. Davanti alle telecamere è stato ammesso l’evidente errore dalla società e/o dai giocatori.

PALLA LUNGA E PEDALARE – L’impresa chiamata salvezza è stata sfiorata, quasi accarezzata dal Carpi. Per capire come, bisogna analizzare il gioco dei biancorossi, non il solito tiki taka che si vede spesso in tv, piuttosto un calcio fatto da verticalizzazioni e dal basso possesso palla. D’altronde non era semplice creare dal nulla una squadra che fosse capace di creare grattacapi alle big della Serie A giocando addirittura in attacco, un minimo di catenaccio era prevedibile da parte del club carpigiano. Da questo è nata la necessità di sfruttare al massimo i pochi palloni che le squadre avversarie avrebbero concesso a Lasagna e company: palla dalla difesa agli esterni, velocità sulla fascia a favorire l’inserimento centrale della punta (o del trequartista) e tentativo immediato a rete. Ovviamente non tutte le azioni sono andate in questo modo, se fosse così oggi probabilmente staremmo parlando di altro, ma il senso è uno solo: il vecchio e caro palla lunga e pedalare.

LE RIVELAZIONI – Il Carpi, oltre a qualche risultato di prestigio come l’1-1 di San Siro contro l’Inter o lo 0-0 del Braglia contro il Napoli, ha lanciato in Serie A diversi giocatori interessanti, Kevin Lasagna, Gaetano Letizia e Vid Belec su tutti. KL15 ormai lo conoscono tutti, i suoi 5 gol (tutti da subentrato!) hanno fatto fischiare le orecchie di diverse società in Serie A; Letizia dal canto suo è stato quasi sempre schierato titolare e lo ha meritato a suon di prestazioni: anche nelle sconfitte della propria squadra il laterale ex Pianura era sempre tra i migliori, davvero poche macchie nella sua stagione; il portiere Belec, arrivato quasi a sorpresa in Emilia, ha saputo rispondere alle critiche di inizio anno (arrivate per prestazioni non proprio eccelse) con un miglioramento drastico che ha permesso all’ex Inter di diventare un punto fermo della matricola biancorossa. Ovviamente il Carpi e i suoi tifosi si augurano di ritentare una veloce risalita con molti giocatori visti quest’anno, non sono però da escludere trattative durante il prossimo calciomercato.

Che dire, alla fine il campo ha detto che il Carpi il prossimo anno giocherà in Serie B, nonostante le lacrime dopo il triplice fischio finale di Udine però i biancorossi hanno dimostrato che in questo campionato potevano starci eccome. L’augurio è che la società di Via Carlo Marx torni presto in Serie A, perchè nonostante tutto qualche bel ricordo il Carpi lo ha lasciato quest’anno. A partire dalla lotta salvezza tenuta aperta fino all’ultima giornata.

Matteo Casella

This post was last modified on 19 Maggio 2016

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