Ultimo aggiornamento 4 Maggio 2016 15:55 di admin
Kasper Schmeichel porta il nome di un famoso fantasma del grande e piccolo schermo e lui stesso è stato invisibile per molti anni della sua carriera. Una vita passata a fare la spola tra le categorie minori britanniche con l’unica soddisfazione di esser stato (saltuariamente) un portiere del Manchester City. Un ruolo professato sempre all’ombra del più famoso padre Peter, con paragoni troppo pretenziosi e neanche ben voluti. Poi ecco la piccola, che diverrà grande, occasione; il suo maestro, colui che lo ha sempre seguito e sostenuto fin dai tempi delle giovanili del City, Sven Goran Eriksson gli affida le chiavi della porta del Leicester FC e viene eletto ad uno dei leader indiscussi della squadra.
IL CONFRONTO DIVENTA LEGITTIMO – Con i Foxes conquista prima un promozione in Premier League, poi una salvezza quasi insperata e lunedì scorso entra nella storia conquistando il campionato più importante d’Europa. Finalmente viene innalzato nell’Olimpo dove risiede l’altro Schmeichel e i confronti non sono più sprecati. Per un portiere giocare un’intera stagione senza sbavature è difficilissimo, quasi impossibile, ma il non più sconosciuto Kasper ci riesce; tiene a galla i suoi compagni nei momenti di maggiore difficoltà quando serve ci mette tutto il corpo, come appreso negli anni da portiere di pallamano, non curante del pericolo. Le sue uscite, i suoi interventi sono trasmessi in tutti i pub inglesi insieme alle reti della coppia Vardy-Mahrez appena cominciata la festa scudetto; la partita che ha segnato la quasi certezza del titolo l’ha giocata lì dove il padre ha scritto la storia, in quel Teatro dei Sogni che è l’Old Trafford dove il piccolo Kasper ha cominciato a parare e bloccare i primi palloni.
ANCHE KASPER È LEGGENDA – Adesso papà Peter sì che avrà qualcosa da invidiare al suo figliolo; l’aver vinto la Premier League con una piccola grande squadra di periferia. La copertina del libro contenente la Favola Leicester porterà stampato il suo faccione da bravo ragazzo e inciso a caratteri cubitali il suo nome; ora Kasper non è più invisibile come un fantasma, finalmente ha preso forma ed è diventato materiale e difficilmente scomparirà dalle menti di tutti i tifosi che hanno assistito a questo miracolo.
Emanuele Catone