20 aprile 2016. Manca un minuto alla fine di Roma-Torino. I giallorossi, dopo aver beffato i granata con la doppietta di Totti, vincono 3-2, ma l’Olimpico diventa teatro di un momento speciale, che prescinde dal risultato: inizia la carriera tra i professionisti di Simone Edera. Ventura non è solito dare spazio ai giovani, ma alla trentaquattresima giornata sorprende tutti e mette in campo il classe 1997, gioiello della Primavera di Moreno Longo. Simone gioca appena un minuto, ma è sufficiente per emozionarsi e far partire da lì la realizzazione del sogno.
La storia di Edera, nato il 9 gennaio 1997 proprio a Torino, è una storia semplice. Semplicemente granata. Niente aneddoti particolari, nessun bivio. La strada è tracciata, la maglia è una sola. Arriva al Toro quando è ancora un bambino e fa tutta la trafila delle giovanili: Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi, Primavera. Salta soltanto la Beretti, perché Moreno Longo l’ha osservato con attenzione e l’ha ritenuto pronto per la sua Primavera. Scelta azzeccatissima, dato che la formazione granata vincerà poi lo scudetto di categoria, trascinata proprio da Edera.
Longo ha visto in lui la grinta e la fame che fanno la differenza, quelle caratteristiche che ogni giocatore del suo Torino deve avere, ma Edera accosta a esse un carattere non semplicissimo. La voglia di essere leader è ammirevole, l’esuberanza giovanile che a volte sfocia in atteggiamenti non troppo professionali un po’ meno. Così, il suo tecnico, grande maestro prima che allenatore, ha spesso usato anche le maniere forti, per aiutarlo a crescere. Lo scorso anno, per esempio, per 11 vole non è partito titolare, decisione che, visto il talento, sorprende, ma Longo non ha mai usato mezzi termini, lodando il ragazzo, ma chiarendo che il futuro è nelle sue mani e per diventare professionisti bisogna iniziare a comportarsi come tali.
Gli insegnamenti hanno dato i frutti sperati. Edera è sempre più protagonista e sempre più serio e l’esordio in A lo dimostra. Non è un premio che viene concesso a tutti. Dopo un avvio difficile si è preso il Torino sulle spalle, ha vissuto serate di gloria, come la doppietta al Senica in Youth League, festeggiata sotto la Maratona e ora è pronto a ripartire. Se al Torino decideranno di dare effettivamente spazio a un settore giovanile di grande qualità, lui sarà in prima fila. E quel minuto contro la Roma si perderà in mezzo a tanti altri. Speciale, sì, ma solo l’inizio di qualcosa di più grande.
Edoardo Siddi
This post was last modified on 28 Aprile 2016
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