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Noi, calciatori che non molliamo mai

C’è chi dice che ad una certa età i calciatori dovrebbero mettersi da parte per far largo ai giovani, c’è chi dice che è meglio appendere le scarpette al chiodo piuttosto che rischiare di diventare un peso, c’è addirittura chi dice che i giocatori ‘anziani’ (per modo di dire) facciano male alla propria squadra perché spesso mettono in difficoltà le gerarchie dell’allenatore. Beh, vedendo la 34° giornata della Serie A 2015-2016 verrebbe da dire che tutte le parole di una buona fetta di Italia siano completamente al vento: la dimostrazione sono i gol segnati ieri sera da giocatori over 30 (e anche di più) del calibro di Marco Borriello (Atalanta), Sergio Pellissier (Chievo Verona), Massimo Maccarone (Empoli) e ultimo ma non per importanza Francesco Totti (Roma). Ma andiamo con ordine.

 

IL GIOCATORE CHE SEGNA ALLE EX –Marco Borriello (’82) ha sempre fatto vedere egregie giocate sul fronte offensivo segnando, sopratutto con le maglie di Genoa, Milan e Roma, gol spesso bellissimi e importanti. Dopo qualche anno buio con la maglia giallorossa (unito ai vari prestiti a West Ham, Juventus e Genoa) sembrava essere finita o quasi la carriera del giocatore nato a Napoli, prima dell’approdo al Carpi durante la scorsa sessione estiva di calciomercato. Al contrario di quanto si potesse immaginare, Borriello nella città emiliana trova umilmente la propria dimensione mettendosi subito agli ordini di Mister Fabrizio Castori, non è facile trovare un giocatore così esperto in una squadra neopromossa in Serie A. Dopo 5 gol in 14 presenze (tra Serie A e Tim Cup) il Carpi a gennaio cambia radicalmente in società e decide di non voler più puntare su di lui, ad accoglierlo è pronta l’Atalanta orfana del bomber German Denis (approdato nello stesso mese al’Independiente in Argentina). L’avventura dell’ex Milan sotto la corte di Edi Reja comincia lentamente per poi avere l’exploit nelle ultime due giornate: prima la grande doppietta alla Roma di domenica scorsa, poi il gol su rigore di ieri contro il Palermo.

 

LA BANDIERA CLIVENSE – E’ il turno di Sergio Pellissier (’79), la bandiera del Chievo Verona. Dopo qualche esperienza in serie minori (Torino, Varese e Spal), il giocatore italiano approda nella società clivense nel 2002 per poi non muoversi più da lì, sono i numeri che parlano per lui: 123 gol in 440 presenze con la maglia gialloblù non sono roba da poco. Tornando alla stagione attuale, dopo aver punito il Carpi la settimana passata, Pellissier ieri sera ha realizzato una splendida doppietta che ha permesso, anche grazie alla grande prestazione della propria squadra, di battere per 5-1 un Frosinone in 9 uomini. Ora sono 5 i gol in questa stagione, niente male considerando i 37 anni compiuti da poco, se il sogno Europa League circola ancora in casa Chievo parte del merito è anche suo.

 

 

L’USATO SICURO – Un altro giocatore che sta sorprendendo l’Italia interna con i suoi gol e le sue giocate da grande attaccante è senza dubbio Massimo Maccarone (’79). Dopo tantissime esperienze (in Italia e Inghilterra) il giocatore nativo di Galliate approda al Siena nel gennaio del 2007, dove rimarrà successivamente fino al 2010 (46 gol in 130 presenza in Serie A con la maglia bianconera). Poi le avventure al Palermo e il ritorno in Serie B con la maglia della Samp. Dopo due anni in blucerchiato per Maccarone arriva la chiamata dall’Empoli, sempre in cadetteria, dove a sorpresa nel 2013-2014 arriva una grande promozione in Serie A. Massimo, a quel tempo 35enne, non poteva nemmeno immaginare che nelle successive due stagioni in massima serie avrebbe realizzato addirittura 21 gol con la maglia empolese, ultimo e non ultimo il gran destro di ieri sera che ha piegato un Hellas Verona ormai materialmente retrocesso.

 

 

L’OTTAVO RE DI ROMA – Si dice che il meglio lo si riserva per la fine, proprio per questo ora è il turno dell’immortale Francesco Totti (’76). Dopo la clamorosa lite con Spalletti sembrava finita l’epoca del beniamino dei tifosi giallorossi alla Roma, le ultime tre partite però hanno detto l’esatto contrario: 1 assist e 3 gol non sono niente male, considerando anche i 39 anni (sì, quasi quaranta!). Quello che fa riflettere è la partita di ieri contro il Torino: Spalletti, con la sua squadra sotto per 2-1, decide a 5′ dalla fine di dare una chance al Capitano, in tre minuti l’eterno numero 10 segna il 2-2 da opportunista vero e trasforma il 3-2 dal dischetto andando a segnare una doppietta importantissima in chiave Champions League (ora l’Inter quarta dista sette punti). Inutile parlare del boato e dei pianti dello Stadio Olimpico, le immagini dicono più di mille parole.

 

 

Che dire, è giusto dare spazio ai giovani in un campionato bello come quello italiano (ne è la prova Donnarumma, portiere classe ’99 titolare al Milan), ma è altrettanto giusto riservare spazio a quei giocatori che, senza guardare l’anno di nascita, valgono da soli il prezzo del biglietto allo stadio. Chissà tra 10 anni quanto mancheranno i cari e vecchi campioni made in Italy…

Matteo Casella

This post was last modified on 22 Aprile 2016

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