Due storie, due numeri 10, due simboli, un solo epilogo: l’immortalità nell’almanacco dei Campioni italiani. Quelli con la C maiuscola non casuale.
Il Bernabeu specchio di una bellezza disarmante che imbarazza anche chi di campioni ne ha visti sfilare tanti e tutt’ora ne vede quotidianamente.
Minuto 74 di Real Madrid – Roma, qualificazione ormai in tasca per le merengues: entra Francesco Totti e un boato accompagna il Pupone – nel momento più difficile della sua carriera – poi tutti in piedi per un saluto che si ricorderà a lungo, quasi come un’uscita di scena trionfale dal grande circo delle stelle del calcio.
Era già successo a un italiano, ma la storia fu un po’ diversa. Il 5 novembre 1998 Alex Del Piero con una doppietta si meritò la trasformazione del suono del Bernabeu da rumore a dolce melodia, scandita da applausi veri e reverenziali verso una delle più grandi prestazioni firmate Pinturicchio.
La moda italiana di queste ore troverà solo il taglio giusto per mettere in contrapposizione questi due fenomeni, cercando di premiare l’uno o l’altro, due calciatori che hanno rappresentato la storia calcistica moderna del nostro Paese, con tecnica ed eleganza, come quel made in Italy che all’estero non passerà mai di moda ma che troppo spesso in Italia si accantona troppo velocemente nell’armadio dell’usato.
Ad avercelo.
This post was last modified on 23 Marzo 2016
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