Juve, ora c’è la svolta definitiva: non si torna più indietro, la decisione è stata presa
Un’altra sconfitta, pesante, arrivata contro la Fiorentina. Dopo lo 0-4 incassato all’Allianz contro l’Atalanta, è arrivato anche lo 0-3 subìto dalla Fiorentina. Insomma, sette gol presi e nessuno segnato nelle ultime due gare. E non ci riferiamo ad una squadra in lotta per la retrocessione ma della Juventus.
Il quarto posto ora è del Bologna che ha operato il sorpasso e sta vivendo un momento magico. Già, proprio la squadra che l’anno scorso Thiago Motta portò in Champions attraverso un gioco spumeggiante ed ammirato in Europa, tanto che alla Continassa si sono decisi senza remore a puntare su di lui ad occhi chiusi.
Ed invece Italiano in Emilia sta facendo addirittura meglio mentre Motta è sulla graticola, con il rischio esonero che incombe su di lui. Al momento questa evenienza sembra scongiurata: il tecnico ha escluso ogni tipo di dimissione mentre la dirigenza, pur potendo sfruttare il fattore tempo vista la sosta per le nazionali, ha deciso di confermare l’allenatore.
Juve, confronto nello spogliatoio: ecco cos’è accaduto
Ovviamente la sconfitta non è certo passata in sordina. La dirigenza fa quadrato attorno all’allenatore, l’ha fatto con le parole di Giuntoli nel postgara del Franchi in cui ha confermato Motta come tecnico. Nello spogliatoio, dopo la sconfitta, c’è stato ovviamente un confronto tra tecnico, squadra e dirigenza, con una richiesta ben precisa ai calciatori: onorare la maglia fino a fine stagione provando a conquistare il quarto posto, l’obiettivo minimo, un obbligo.

La responsabilità è condivisa e dovrà essere così fino a fine stagione. Se Motta è il maggior responsabile, non è certo l’unico. I calciatori devono prendersi le proprie responsabilità e ci si aspetta ora una reazione d’orgoglio da parte della squadra. Il timore, infatti, è che si passi dalla delusione alla rassegnazione, da evitare ad ogni costo.
Le richieste a Motta
A Thiago Motta è stato ovviamente chiesto di dare di più, di dare una sterzata ad una situazione che sta diventando non più sostenibile. Dev’essere il punto fermo per la squadra, una vera e propria guida. Serve però unità d’intenti, perché è necessario remare tutti dalla stessa parte per poter uscire dalla crisi che sta colpendo la squadra.

Thiago Motta dovrà però metterci il suo, magari dimostrando di essere più malleabile nelle scelte, senza dover puntare per forza suoi suoi uomini che fin qui l’hanno tradito.